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Pochi agenti penitenziari e molta tensione, Casa Lavoro di Vasto "a rischio collasso"

Nuova denuncia della Fp Cgil Abruzzo-Molise per le condizioni all'interno della struttura di Torre Sinello

redazione
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La Casa Lavoro di Vasto con annessa sezione di Casa Circondariale continua a vivere situazioni di disagio che compromettono l’ordine, la sicurezza e l’incolumità psico-fisica di lavoratrici, lavoratori e popolazione detenuta.

A darne notizia sono Giuseppe Merola e Nicola Pistilli, rappresentanti dell'organizzazione sindacale Fp Cgil Abruzzo-Molise che denunciano - ancora una volta - il verificarsi di continui episodi critici, da parte di soggetti con problematiche psichiatriche, come alcuni giorni fa dove si sono registrati momenti di tensione che sono stati immediatamente gestiti con apprezzabile professionalità, soprattutto grazie alle operatrici ed operatori dell’area sanitaria.

"Il penitenziario vastese - si legge in una nota -, già noto per le sue ataviche carenze organiche di poliziotti penitenziari, è attualmente interessato da ulteriore depauperamento di venti unità che sono temporaneamente assenti per legittime motivazioni.

Siamo stanchi di assistere a questi abbandoni e le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori hanno paura. Noi siamo seriamente preoccupati per questioni quotidiane che attanagliano l’assetto organizzativo e gestionale della struttura carceraria, già in difficoltà per la presenza di detenuti psichiatrici.

Abbiamo più volte interessato l’Amministrazione Penitenziaria centrale, affinché vengano posti in essere attività migliorative improcrastinabili, nonché il Sottosegretario alla Giustizia e le varie autorità politiche-istituzionali. Nelle more di opportune valutazioni, prima che sia troppo tardi, come Organizzazione Sindacale abbiamo chiesto una ricognizione nazionale di poliziotti penitenziari per fronteggiare l’attuale emergenza. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, non arretrando minimamente nella lotta".

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