Dubbi e critiche sulle procedure che hanno caratterizzato il percorso per il bando pubblico relativo alla futura gestione del Parco Aqualand del Vasto. Li esprimono in una nota i consiglieri comunali di centrodestra Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Francesco Prospero e Vincenzo Suriani (Fratelli d'Italia).
"La tracotanza di questa amministrazione comunale - si legge nella nota - non ha limiti. In prossimità di fine mandato, precisamente l’8 giugno 2021, sottovoce ed in modalità che poco si addice all’importanza dell’oggetto della gara, Menna & C. hanno pubblicato il bando per l’affidamento della gestione del Parco Acquatico di proprietà comunale.
Un bando che meritava ben altra pubblicità ed attenzione, che prevedeva un termine brevissimo per la partecipazione degli interessati, ossia il 15 luglio p.v.
Ma chi poteva essere in grado di presentare un’offerta, del valore economico di 77 milioni Euro, in così breve tempo senza avere contezza delle caratteristiche del Parco e della copiosa documentazione che lo riguarda? Probabilmente un solo concorrente! Tuttavia, a seguito di segnalazioni pervenute da interessati che chiedevano una proroga di almeno 2 mesi al fine di poter garantire un’ampia partecipazione, il Dirigente Toma ha disposto una proroga per la presentazione delle offerte, ma di soli 21 giorni! Perché si vuole costringere a preparare una gara tanto importante in così poco tempo? Non era il caso di sollecitare una più ampia partecipazione, affinché il Parco facesse “l’upgrade” tanto auspicato dai cittadini Vastesi?
L’amministrazione comunale, invece, ha avviato una gara europea con termini di pubblicazione ristretti, al limite della legalità, per affidare la gestione del Parco addirittura per i prossimi 30 anni!
Si, avete capito bene, Menna & C., in scadenza di mandato, con un bando di gara pubblicato con un preavviso iniziale di 36 giorni (6 giorni in più rispetto ai termini minimi di legge) del valore di 77 milioni di Euro, intende affidare la gestione del Parco Acquatico per i prossimi trent’anni.
La ciliegina sulla torta, poi, l’amministrazione comunale la pone, prevendo nel disciplinare di gara, un indennizzo in favore del concessionario uscente, ricavato dalle sue scritture contabili, di Euro 1.395.781,44, per opere e piani di investimento mai autorizzati, approvati e/o verificati.
Ci chiediamo: non era il caso di verificarle se questo indennizzo fosse dovuto prima di inserirlo nel bando e non limitarsi alla lettura delle scritture contabili del concessionario? E il campo sportivo in località Incoronata? Perché non è stato realizzato? E i canoni pregressi che risultano ancora insoluti? Menna, evidentemente, queste domande non se le pone. Lui si basa sulle scritture contabili del concessionario e procede chiedendo all’oste se il vino è buono.
Noi, invece, siamo scettici e vogliamo vederci chiaro. Pertanto, interesseremo chi di dovere, appena il Comune di Vasto ci fornirà la documentazione più volte richiesta, ma ad oggi non ancora trasmessa. Il patrimonio della nostra Città deve essere valorizzato e tutelato, ma Menna & C. hanno fatto l’esatto contrario".