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PERIMETRAZIONE COSTA TEATINA, LE CRITICHE DI CONFINDUSTRIA ED UN CONSORZIO DI IMPRESE

a cura della redazione
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Per poter bloccare la costruzione del Centro Oli ad Ortona e rimandare il discorso all'anno prossimo si è bloccato qualsiasi tipo di investimento. L'industriale vastese Calogero Riccardo Marrollo, presidente di Confindustria Abruzzo, boccia senza appello la legge approvata all'unanimità nel Consiglio regionale dello scorso 4 marzo e denuncia: ''Così non si pensa mai al vero sviluppo della Regione. Di fatto - rileva - si impone a tutta la regione, e non solo ai comuni della costa teatina, un fermo per tutti i nuovi investimenti produttivi e non solo di quelli tipicamente industriali ma anche di natura agricola e commerciale''. Marrollo parla quindi di una legge ''paradossale, che impone parametri rigidi anche nelle aree a diversa destinazione urbanistica ma limitrofe a quelle agricole. Per queste - aggiunge - sono vietate tutte le attività economiche, ancorché già autorizzate ma non realizzate''. E questo vuol dire quindi anche buttare nel 'calderone' ''tutte le attività produttive, e non solo tipicamente industriali, comprese l'allevamento di animali, le stalle per il bestiame, scuderie e maneggi, depositi di formaggi, distillerie che «vengono paralizzate, nonostante la legge dice di voler tutelare''. E le critiche non sono riservate solo ''ai soliti comitati del 'no' a prescindere'' ma anche alla ''classe politica regionale che finora non ha sicuramente brillato per intraprendenza legislativa a sostegno dello sviluppo regionale e ha deciso, in modo bipartisan e senza alcuna fase concertativa con le parti sociali, che questa regione potrà fare a meno di nuovi investimenti produttivi. Non è la prima volta - conclude Marrollo -, vedi varie leggi omnibus, che il Consiglio regionale dà prova di anteporre interessi di parte e parziali a quelli dello sviluppo complessivo della Regione, disinteressandosi sempre della tanto decantata concertazione e dimostrando anche scarsa conoscenza tecnica dei problemi di carattere economico''. Critiche alla legge anche dai rappresentanti di diversi Comuni costieri che chiedono di riconsiderare e modificare la legge regionale relativa ai provvedimenti urgenti a tutela della costa teatina perché fortemente lesiva delle attività produttive presenti sul territorio. In tal senso si sono mossi i Comuni di Ortona, San Vito Chetino, Rocca San Giovanni e Fossacesia. E intanto, nel dibattito, qualcuno inserisce pure un consorzio di imprese, la Cia, Consorzio Imprese Abruzzesi, costituita nel 2002, che ha sede ad Ortona e come oggetto sociale ha l'acquisizione di lavori e forniture nel settore dell'energia, prefiggendosi lo scopo di creare una struttura dinamica in grado di offrire servizi globali in relazione agli investimenti che la società Eni divisione Agip è in procinto di sviluppare nel Centro Sud d'Italia e vi è ricompreso anche il famoso Centro Oli di Ortona stesso. E tra le imprese che costituiscono il Consorzio ne figurano pure due del Gruppo Marrollo. Insomma, la 'carne al fuoco' non manca...
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