Un arresto per l'episodio della rapina impropria messa a segno il 29 aprile scorso nella sede del Distretto Sanitario di via Michetti a Vasto.
La ricostruzione dei Carabinieri - La mattina del 29 aprile scorso un individuo, parzialmente camuffato, si introduceva all’interno degli Uffici della Asl di via Michetti e, dopo aver eluso la sorveglianza all’ingresso della struttura sanitaria, si addentrava negli Uffici.
Un medico, nel fare rientro alla propria postazione, notava che il giovane stava trafugando nel suo Ufficio tra i cassetti della scrivania e la propria borsa. Il funzionario lo riconosceva come lo stesso giovane che in altre occasioni, con medesimo modus operandi, aveva perpetrato altri furti all’interno di quegli uffici.
Provava a fermarlo e chiedere soccorso ma per tutta risposta veniva aggredita e spintonata dal giovane che, divincolatosi, riusciva a guadagnare frettolosamente l’uscita facendo perdere le proprie tracce.
Sul posto interveniva una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Vasto che, raccolta la denuncia e sentiti a sommarie informazioni alcuni testimoni, acquisivano le immagini della videosorveglianza a circuito chiuso individuando il responsabile (fornite le sole iniziali dall'Arma) in M.Y. 42enne di Vasto, già noto agli operanti. L’analisi dei sistemi di videosorveglianza consentiva di riconoscere con assoluta certezza il soggetto soprattutto dall’andatura semiclaudicante e dai principali connotati fisici. Venivano raccolti ulteriori indizi a suo carico e si appurava che lo stesso, pregiudicato e già detenuto per altra causa, stava godendo di un permesso premio da parte del Tribunale di Sorveglianza di Pescara.
I Carabinieri redigevano informativa di reato al citato Ufficio di Sorveglianza per il ripristino della carcerazione ed alla Procura della Repubblica di Vasto (P.M. Dott. Michele Pecoraro) che delegava i militari operanti ad eseguire una perquisizione domiciliare alla ricerca di tracce o cose pertinenti al reato di rapina impropria. I militari di Vasto eseguivano la perquisizione rinvenendo e sequestrando gli indumenti indossati dall’autore nel corso della rapina caratterizzati da alcuni elementi particolari. Contestualmente l’Ufficio di Sorveglianza di Pescara, valutati gli elementi raccolti e la non più idoneità di poter godere del permesso premio concesso, ripristinava la carcerazione.
Al termine delle formalità di rito M.Y. veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Vasto.