Una raffica di quesiti e di richieste di chiarimenti sulle gallerie e sulla data relativa al completamento della Via Verde, l’importante infrastruttura cicloturistica ancora incompiuta.
E’ di questo tenore l’intervento di nove associazioni ciclo-amatoriali, i cui presidenti hanno deciso di rappresentare il pensiero, le preoccupazioni ed i desideri dei sempre più numerosi appassionati della bicicletta, sia sportiva, sia quale utile mezzo per una mobilità sostenibile e salutare.
“A circa tre anni dal più volte annunciato termine di riconsegna, la Via Verde appare ancora un perenne cantiere aperto, ufficialmente interdetto all’utilizzo da parte di pedoni e ciclisti”, affermano Antonio Spadaccini (Ciclo Club Vasto), Nicola Iasci (Vastese Inn Bike), Rocco Menna (Asd Velo Club Ortona), Rocchino Rucci (Asd Ciclistica Valle Trigno), Marco Marra (Fiab Vasto città Attiva), Tonino Maggitti (Velo Club San Salvo), Pasquale Melito (Team Audax Vasto), Maurizio Giuseppetti (Asd Abruzzo In Bike) e Fabio Mascio (Vasto Ciclabile), “per tale situazione alquanto paradossale, spiacevolmente tragicomica, questa importante, tanto attesa, infrastruttura cicloturistica è perfino salita agli onori della cronaca regionale e nazionale, quale esempio di ennesima “opera incompiuta”.
In particolare -sottolineano - il tratto di Via Verde a sud di Torino di Sangro (segmento Casalbordino-Vasto) risulta tuttora, senza motivi razionalmente plausibili, meno attenzionato rispetto al tratto a nord di Torino di Sangro. Del tutto prematura, alquanto lacunosa e potenzialmente pericolosa per la salvaguardia e gli scenari futuri della Via Verde e del territorio che essa attraversa, appare perciò la bozza di regolamento proposta dalla Provincia di Chieti, in qualità di ente proprietario e gestore dei lavori”.
Dopo questa premessa le associazioni ciclo-amatoriali pongono una serie di quesiti a Provincia e Regione, chiedendo di conoscere “entro quale data le gallerie saranno rese agibili e utilmente transitabili, che cosa si ritiene di fare all’altezza di Casalbordino Marina e Porto di Vasto, località ove non appare la minima traccia di cantieri aperti. E infine la data certa entro la quale l’ente gestore ritiene “di poter interamente completare a regola d’arte e senza ulteriori interruzioni, l’importante infrastruttura cicloturistica e riconsegnarla, compiuta e sicura, alla disponibilità di ciclisti e pedoni”.