Il 27 marzo non riapriremo il Teatro Studio. Come noi centinaia di migliaia di professionisti del mondo del teatro non riprenderanno le attività. Non ci sono le condizioni. Programmare con l'incognita di non essere "gialli", al 25% di capienza sala e in primavera (quando normalmente le stagioni teatrali finiscono...) significa andarci sotto economicamente. E il nostro è un lavoro, come tutti ci facciamo due conti e valutiamo oggettivamente la situazione.
Questa "uscita" del governo sul 27 marzo è, al pari delle "uscite" in materia del governo Conte, una presa in giro. D'altronde il direttore d'orchestra Franceschini è lo stesso, difficile aspettarsi una musica diversa. Riapriremo a giugno, all'aperto, sperando che le cose migliorino. Perché il vero problema sono i vaccini. Bisogna farli, in fretta, tanti. Il resto non è silenzio, è rabbia. Datevi una mossa! Dobbiamo vaccinare.Dovete risolvere. Siete pagati per questo, non per adottare misure spot (tipo questa sul 27 marzo apertura teatri e cinema) che generano solo frustrazione, sconforto.
Dovete vaccinare. E speriamo che la rabbia non diventi rivolta.