“Da giorni”, dice Nicholas Tomeo su Facebook, “ è in corso una polemica assolutamente infondata, nata dal finanziamento della Regione Abruzzo per il recupero degli scheletri dei capodogli spiaggiati a Punta Penna il 12 settembre 2014.
La proposta uscita dal Consiglio comunale e appoggiata dal consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi, è quella di recuperare gli scheletri ed esporli a Punta Penna, come a ricordare gli accadimenti (il consigliere lo ha definito museo della memoria).
La proposta che tanti amici portano avanti da anni, in particolare Stefano Taglioli, è invece un museo di biologia marina al chiuso, che diventi anche centro di documentazione scientifica ed ambientale.
Il fatto che ci sia attenzione per la questione del recupero degli scheletri dei capodogli è da cogliere al volo, così come i finanziamenti, ma spingere per un'esposizione a cielo aperto è sprecare risorse economiche che andrebbero invece investite in qualcosa di più costruttivo, come appunto può essere un centro di documentazione che collabori con scuole, università e centri di ricerca.
Un'esposizione a soli scopi di attrattività turistica è un'idea sbagliata, oltre che dettata da incapacità di cogliere un evento tragico per trasformarlo in opportunità scientifica.
Come ha ben spiegato Stefano Taglioli, l'esposizione a cielo aperto significherebbe un'ingente spesa economica manutentiva, oltre che andare incontro ad atti vandalici e a non mettere a regime economico gli scheletri attraverso il prezzo dei biglietti per il museo posto che questo si regge attraverso finanziamenti che servono anche per svolgere ricerca - oltre all'opportunità di accrescimento del sapere scientifico, ambientale e culturale che un museo garantirebbe.
Si colga dunque l'occasione del finanziamento per creare una seria opportunità di crescita culturale a vantaggio di tutti.”