Leggiamo in questi giorni sui canali social e sui media locali considerazioni in merito alla presunta volontà del Comune di Vasto di cementificare la Riserva Naturale di Punta Aderci attraverso la revisione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN) risalente ad oltre venti anni fa.
“È evidente che il messaggio che si vuole far passare è del tutto strumentale e calato nel calderone di interventi che riguardano anche la costa vastese. In questo modo si finisce per semplificare impropriamente temi complessi che vanno affrontati nel rispetto delle regole e delle procedure, con serietà e partecipazione e nei tempi necessari” sostengono il sindaco di Vasto, Francesco Menna e l’assessore con delega a Parchi e Riserve, Paola Cianci.
“Proprio questa Amministrazione – spiega il sindaco Menna – è stata la prima a prendere le distanze dalla bozza di regolamento della Via Verde predisposta dalla Provincia di Chieti coinvolgendo le associazioni ambientaliste ed evidenziando la necessità di ascoltare le Istituzioni ed i portatori di interesse. In tale occasione siamo stati anche gli unici a rilanciare l’importanza di concludere l’iter del Parco Nazionale della Costa Teatina.
Il metodo della condivisione è il nostro modus operandi da sempre come è avvenuto nel caso del Piano di Gestione del Sic, del Piano Demaniale Marittimo, del Biciplan e per il Regolamento del Verde così come sarà anche nel caso del PAN”.
“La Riserva è il fiore all’occhiello della Costa dei Trabocchi e, – prosegue Paola Cianci – come sappiamo tutti, è attraversata dalla pista ciclopedonale Via Verde. In questi anni di gestione e valorizzazione sono aumentate le presenze e al fine di tutelare l’ambiente è necessario regolamentarne la fruibilità anche attraverso l’utilizzo corretto di servizi e prodotti per accogliere il turismo ambientale che è già una realtà. Tutto questo significa essere cementificatori? Affidarsi a dei noti tecnici specializzati in materia di aree protette significa dare la Riserva in mano a degli sfruttatori delle risorse ambientali? Predisporre un PAN guardando al presente e al futuro di questo territorio in ottica delle sfide della Next Generation UE che punta ad un Europa verde, digitale e resiliente è da irresponsabili?
Le paure sbandierate con analisi superficiali e senza un raffronto con il piano vigente manipolano il senso della bozza in corso di definizione. Non ci sono scoop da annunciare perché gli atti che hanno dato vita all’aggiornamento del Pan sono pubblici e, come è avvenuto per gli altri Comuni interessati, il finanziamento è stato erogato dalla Regione Abruzzo in quanto la prospettiva temporale di un piano di assetto è in media di dieci anni e il lavoro che porteremo avanti sarà all’insegna di un modello green da proiettare negli anni a venire”.
“Abbiamo dimostrato più volte – concludono Menna e Cianci- di essere attenti portatori degli interessi ambientali. Ricordiamo l’avvio della gestione della Riserva di Marina di Vasto con WWF, Legambiente e IAAP; l’istituzione, su proposta delle associazioni ambientaliste, di una Commissione Ambientale formata da tecnici qualificati l’esame delle Vinca; gli investimenti fatti direttamente dal Comune per la gestione e la tutela delle aree protette (es. delimitazione del piede della duna di Marina di Vasto, studi scientifici di approfondimento degli habitat come nel Disciplinare per la riqualificazione ambientale di Marina di Vasto ed il progetto Life Calliope; il monitoraggio della fauna protetta, la volontà politica di questa Amministrazione di portare a compimento l’iter del Piano di Gestione del Sic di Marina di Vasto approvato dalla Regione Abruzzo e l’implementazione di percorsi bike e trekking).
La notorietà di Punta Aderci non deve essere barattata per ottenere spazi di azione che normalmente si conquistano con un fare propositivo e critico allo stesso tempo, evitando anticipazioni e deduzioni del tutto prive di approfondimento tecnico che sarà effettuato nelle sedi opportune in cui saranno chiamati a partecipare dando il proprio contributo, come più volte ribadito, tutte le realtà interessate all’argomento tra cui citiamo le associazioni ambientaliste, di categoria ed i proprietari terrieri.
La partecipazione democratica ai processi pianificatori appartiene al centrosinistra e individuare nelle Istituzioni il nemico non giova a chi vuole realmente bene alla Riserva e al patrimonio ambientale quando, in realtà, le vere minacce vengono da altre parti.
È arrivato per tutti il momento di assumersi le proprie responsabilità nel mettere in campo veri modelli di sviluppo sostenibile e di supportarli perché siamo stati l’unica Amministrazione che si è sempre spesa per il Parco Nazionale della Costa Teatina e per la tutela dell’intera Costa dei Trabocchi, a differenza di chi ha lavorato nella direzione opposta ed oggi, nel mucchio, alza il grido per recuperare una purezza perduta”.