Antonio Cilli, responsabile di Cittanet, la prima Comunity di blogger ed editori liberi in Italia, sulla sua pagina facebook esprime delle considerazioni sull’uso dello strumento giuridico dei DPCM da parte del governo.
“Se dopo 10 mesi si pensa ancora di usare lo strumento giuridico DPCM per governare può darsi che qualcuno si ricordi degli studi di diritto e li faccia valere in tribunale vincendo contro il Governo.
Non è compito dello Stato fare da balia e regolare gli spostamenti dei cittadini sin dentro casa mediante atti amministrativi. Almeno non è questo il mio concetto di Stato.
Fatte le opportune avvertenze e raccomandazioni ai cittadini circa la situazione pandemica e gradirei anche sentir parlare di prevenzione e cura oltre che di vaccini, credo che ognuno si possa regolare secondo la sua coscienza e secondo la sua propensione al rischio. Cosa che peraltro di fatto già accade, poiché lo Stato non ha uomini e mezzi di controllo sufficienti.
Non servono certo le norme dettagliatissime, incomprensibili e confuse dell’ultima mezza dozzina di DPCM.
E soprattutto non serve quella pessima narrazione mediatica che vorrebbe i cittadini colpevoli poiché si assembrano a prendere il caffè o a fare shopping a Natale ... una vergogna, in uno Stato capace di comprare banchi a rotelle e incapace di prospettare un piano sanitario pubblico dopo 10 mesi di emergenza.”