Dall'autopsia sul cadavere di Sandro Di Nisio, il giovane di 30 anni di Pescara ritrovato cadavere giovedì pomeriggio all'interno del carcere di Torre Sinello di Vasto, risulterebbe esclusa l'ipotesi del suicidio. Emergerebbe, al contrario, l'ipotesi di una tragica fatalità , con la morte determinata dal tentativo di sniffare gas per emulare gli effetti della droga, situazione trasformatasi in un così estremo evento. Sarebbero queste le conclusioni del perito, il dottor Ivan Melasecca, nominato dalla Procura della Repubblica di Vasto per fare piena luce sull'accaduto. Infatti è usuale che in carcere i detenuti fanno uso di fornelli a gas, del tipo di quelli da campeggio, per cucinare alimenti ed alcuni di loro, soprattutto gli ex tossicodipendenti, ne fanno uso in maniera difforme, usandoli proprio per ''sniffare'' gas che nel caso di Sandro Di Nisio, purtroppo, è risultato letale.