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Natalità in decrescita

Istat: le donne tra le più colpite dalla crisi

redazione
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Il periodo di pandemia e crisi economica che stiamo vivendo sta avendo ripercussioni non solo sull’incremento della mortalità, ma anche sulla decrescita della natalità. Il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione sulla manovra davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato ha sottolineato che: “È, infatti, legittimo ipotizzare che il clima di paura e incertezza e le crescenti difficoltà di natura materiale generate dai recenti avvenimenti orienteranno negativamente le scelte di fecondità delle coppie italiane. I 420 mila nati registrati in Italia nel 2019, un minimo mai raggiunto in oltre 150 anni di unità nazionale, potrebbero scendere, secondo uno scenario Istat, a circa 408 mila nel bilancio finale del corrente anno , per poi ridursi ulteriormente a 393 mila nel 2021", ha aggiunto.

La crisi ha interessato di più il Mezzogiorno e i giovani, "ma questa volta sono state soprattutto le donne a subire gli effetti maggiori: nel secondo trimestre del 2020 si contano 470 mila occupate in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente e il tasso di occupazione femminile 15-64 anni si attesta al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile, collocandoci al penultimo posto della graduatoria europea, appena sopra la Grecia", ha proseguito il presidente dell'Istat.

I dati sull'occupazione femminile in Italia "permangono preoccupanti nonostante il livello di istruzione femminile sia sensibilmente maggiore di quello maschile", ha concluso.

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