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Occhi indifferenti sullo scavo archeologico di Piazza Rossetti

Maria Amato: "Conservare e raccontare si può fare in diversi modi, ma è necessario intervenire"

redazione
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La dr.ssa Maria Amato, sulla sua pagina facebook, sottolinea ancora una volta che quella “meraviglia di transenne e di nastri bianchi e rossi volanti, quel tripudio di vetri rotti e appannati, quella furibonda vegetazione di erba muraria, è sempre in primo piano, biglietto da visita della "piazza grande".

Sotto gli occhi indifferenti di chi deve intervenire e di chi deve sollecitare l'intervento.

Quando non si riesce a tenere decorosamente e in sicurezza uno scavo archeologico una delle possibilità è codificarlo, repertarlo, ricoprirlo, garantendone la conservazione per un momento di maggiore abbondanza di risorse.

Conservare e raccontare, e il racconto si può fare in diversi modi, foto, totem, racconto parlato, plastico, oppure in un modo che per me è affascinante, il disegno 3D.Un disegno pavimentale che racconti la realtà della Storia e le storie possibili da immaginare, uno spaccato di naumachia.”

 

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