Emily Abruzzo è un’associazione di donne, a difesa delle donne. E’ nata nel 2007 con Teresa Di Santo che ne è presidente. In un primo momento è stata un’associazione politico culturale di donne, una delle tante di Emily Italia. Dopo un anno, l’associazione a livello nazionale si è sciolta per aver raggiunto l’obiettivo politico della parità di genere, le cosiddette quote rosa e visto che l’associazione vastese aveva già intrapreso un’azione sociale verso le donne, con l’autorizzazione dell’allora presidente della struttura nazionale Franca Chiaromonte, ha decido di continuare questo percorso, che si è trasformato nel tempo. Ci sono stati diversi statuti proprio per l’evoluzione dell’associazione, arrivando a costituire lo sportello antiviolenza.
Teresa Di Santo racconta che c’è stato un incontro importante che ha portato a modificare il percorso di Emily Abruzzo ed è stato quello con la giornalista Maria Rosaria La Morgia. In quel periodo era consigliera regionale e aveva promosso la legge 31 sul sostegno ai centri antiviolenza. E’ stata lei che ha sollecitato l’impegno di Emily Abruzzo su questo importante argomento, per diventare un servizio del territorio, una risorsa per le donne.
L’associazione è formata attualmente da 20 volontarie, avvocatesse, psicologhe, e altre professioniste, hanno la sede legale a San Salvo e un protocollo con Cupello con lo Sportello Antiviolenza “Save”. Non hanno finanziamenti, ma contributi minimi per gestire l’attività.
Lo sportello offre un supporto importante alle donne vittime di violenza di ogni genere, con interventi di accoglienza e consulenza psicologica e legale. E’ la donna che contatta l’associazione, a volte anche i figli. Offrono un supporto legale e psicologico, a seconda dell’aiuto che viene richiesto. E’ importante che la donna chieda aiuto, perché deve interiorizzare il fatto di aver bisogno di aiuto.
Teresa Di Santo spiega che se si educano i ragazzi oggi, ci saranno sempre meno violenze domani, per questo motivo Emily Abruzzo cerca di impegnarsi anche nel settore della prevenzione, con attività nelle scuole superiori del territorio, organizzando incontri, eventi, invitando persone che possano dare una testimonianza reale di violenza, di bullismo, ma anche di lotta all’illegalità. A Marzo scorso doveva venire Filomena Laberti, la donna che gira l’Italia parlando del suo dramma: una storia d’amore che le ha tolto i tratti delicati del viso, rimasto danneggiato dall’acido per sempre.
Teresa Di Santo dice che le donne sono ancora timorose, subire violenza è quasi un mettersi a nudo di fronte alle persone. A volte le donne non riescono a comprendere di essere vittime. La donna sopporta ancora, anche se meno di qualche decennio fa. Sopportano la violenza anche psicologica, a volte non la riconoscono. I figli a volte sono la spinta delle mamme a denunciare, ma a volte subiscono in silenzio. La violenza assistita da minori è una forma di abuso minorile, un maltrattamento psicologico che si verifica prevalentemente in ambito familiare, in presenza di una violenza domestica.
Tanti gli interventi che l’associazione ha fatto nelle scuole anche sul delicato tema del cyberbullismo. Un ruolo importante hanno i genitori, che devono vigilare, perché la situazione può facilmente sfuggire di mano. L’associazione Emily ha deciso di promuovere periodicamente incontri di sensibilizzazione sul tema del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole del territorio e ha attivato una rete di collaborazione con l’Ufficio tutela minori e con le forze dell’ordine, grazie ai quali ha già preso in carico, seguito e risolto diverse e delicate problematiche.
S.A.V.E. Sportello Anti violenza Emily tel. 331 156 6701, @sportelloantiviolenzasave