Sono uscite dal carcere e si trovano ora agli arresti domiciliari Angela Bevilacqua, 24 anni, e Serena Bellotti, 21, due delle 5 persone finite in prigione a Torre Sinello perché accusate di spaccio di sostanze stupefacenti nell'ambito dell'operazione ''Veruska'' che, secondo i carabinieri della Compagnia di Vasto, agli ordini del capitano Giuseppe Loschiavo, ha smascherato un ''supermarket della droga'' in via Istonia, vicino all'incrocio con piazza Verdi, nel quartiere che i vastesi chiamano comunemente ''Shangai''. Rimane, invece, in cella Adelaide Spinelli, 50 anni, madre di Angela Bevilacqua e suocera di Serena Bellotti. Lo ha stabilito il Tribunale del riesame di Chieti, cui i legali delle rom avevano presentato istanza. ''Veruska'' è il nome dell'inchiesta, lo stesso che le tre donne avrebbero utilizzato per depistare le intercettazioni telefoniche. Resta in carcere anche Anna Bevilacqua, l'altra figlia venticinquenne della Spinelli, finita in manette due settimane fa in un secondo filone d'indagine che ha portato i militari del Nor, nucleo operativo radiomobile, coordinati dal capitano Vincenzo Orlando, a verificare che nella casa di ''Shangai'' lo smercio di eroina sarebbe proseguito anche dopo i primi arresti. Nella circostanza, dopo accurati appostamenti, gli investigatori avevano fermato all'uscita dall'abitazione ed arrestato Francesco Pastore, 28 anni, di San Salvo. I carabinieri hanno raccontato di averlo visto mentre si scambiava qualcosa, a porta aperta, con la Spinelli. Poi, quando il ventottenne era risalito sull'auto di un suo amico, lo avevano fermato e lui, alla vista delle forze dell'ordine, avrebbe gettato 15 grammi di eroina sotto il sedile. Entrati in casa, gli uomini del Nor avevano trovato in cucina un bilancino di precisione ed altri 5 grammi di eroina in un vaso poggiato su un muretto del giardino. Secondo gli investigatori, l'abitazione delle donne era un ''supermarket della droga'' (cocaina ed eroina per ciò che riguarda il primo blitz), nelle cui stanze a qualche giovane appartenente a famiglie agiate della ''Vasto bene'' sarebbe stato permesso anche di bucarsi. Il consumo di stupefacenti tra i ragazzi rimane, in città , un problema serio: 500 le persone in cura al Sert, alcune molto giovani, dopo aver fumato eroina o essersela sparata nelle vene, da sola o in un cocktail stordente con la cocaina, che in molti continuano anche a sniffare per dimenticare noia ed insicurezze.