Sarà presente nel Chiostro della Curia Vescovile a Vasto dal 27 luglio al 6 agosto 2020, dalle 19,30 alle 23,30 la Mostra documentaria “I D’Avalos a Vasto”, organizzata dalla Pro Loco "Città del Vasto" e dall'Istituto per la storia di Vasto", a cura del Prof. Paolo Calvano e del Prof. Luigi Murolo Direttore dell'Istituto per la Storia di Vasto.
Sono 22 i pannelli esposti che consentono un percorso storico, mediante i documenti anagrafici della famiglia D’Avalos dal 1601, data dell’insediamento dei D’Avalos a Vasto, al 1729, data della morte di Cesare Michelangelo D’Avalos. Una linea di indagine sulla storia della città su fonti archivistiche che provengono dagli atti di battesimo, di matrimonio e di morte presenti negli archivi della parrocchia di Santa Maria Maggiore, di San Pietro, di Sant’Antonio, nell’Archivio Comunale di Vasto e nell’Archivio di Stato.
La documentazione, dice il prof. Luigi Murolo, vuole delineare la stabilizzazione della famiglia D’Avalos a Vasto e si sviluppa in un orizzonte temporale compreso tra il 1601 e il 1729. Gli atti di battesimo segnalano in modo evidente i nomi dei testimoni del luogo che godono il favore del Signore, l’entourage di corte che si integra con le famiglie del notabilato locale, la forte stanzialità dei d’Avalos. Una complessa mole informativa nascosta in documenti sovente trascurati dalla ricerca.
Dice il prof. Paolo Calvano che con questa mostra si illustrano i legami tra la potente famiglia catalana e la città di Vasto. I documenti, oltre a farci acquisire notizie, dati e chiarimenti su personaggi conosciuti, ci introducono a curiosità e misteri e ci pongono interrogativi a cui solo ulteriori studi su documenti potranno rispondere. Sono tanti gli spunti e interrogativi per nuove ricerche e approfondimenti, come per esempio lo studio degli schiavi turchi, per approfondire le modalità di inclusione della città e della Corte D’Avalos, che in alcuni periodi ha rappresentato un importante ambito cosmopolita a Vasto.
Mercurio Saraceni, presidente della Pro Loco Città del Vasto, durante l’inaugurazione ha detto che gli archivi, attraverso i documenti custoditi, danno uno spaccato della storia e della vita della città che non sempre hanno avuto la giusta considerazione nel corso degli anni e delle ricerche storiche fin qui condotte. In questi documenti, spesso si possono recuperare notizie che in altri casi difficilmente sarebbero reperibili.
Antonello De Berardinis, Direttore dell’Archivio di Stato di Chieti, durante l’inaugurazione della mostra oltre a sottolineare l’importante interesse storico per la ricerca effettuata, ha evidenziato come sia importante la consultazione degli archivi dei beni culturali, anche per la ricostruzione della storia della propria famiglia con il sito Antenati Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica. E’ possibile la consultazione gratuita online. http://www.antenati.san.beniculturali.it/