Un ulteriore provvedimento di misura cautelare nell'ambito dell'indagine 'Repulisti', condotta dalla Polizia di Vasto, che ha interessato 18 indagati con reati contestati di usura, estorsione aggravata ed anche sequestro di persona.
E' stato nuovamente arrestato uno dei coinvolti nell'operazione (già inizialmente fermato e condotto in un istituto di pena e successivamente sottoposto alla misura dei domiciliari), operazione che ha tratto origine dalla denuncia-querela sporta nell’estate 2019 da una coppia convivente di Vasto e dalla stessa integrata a più riprese. L'uomo, del quale rese note le sole iniziali, P.D., è stato trasferito nella Casa Circondariale di Velletri.
Reati gravi quelli al centro dell'indagibne, la cui ricostruzione dei fatti e ricerca delle fonti di prova ha impegnato a lungo gli investigatori del Commissariato di Vasto e della Squadra Mobile di Chieti e che ha portato nell’aprile di quest’anno all’esecuzione di sei misure cautelari custodiali e perquisizioni domiciliari su una pluralità di obiettivi dislocati nei territori di Vasto, San Salvo e Gissi.
P.D., in concorso con altri, ricostruisce i fatti il dirigente del Commissariato di Vasto Fabio Capaldo, approfittando dello stato di bisogno e delle difficoltà economiche delle vittime, a fronte di un prestito loro erogato pari a 20.000 euro, a più riprese estorceva loro in più ratei la somma complessiva di 88.700 euro in contanti, oltre ad uno scooter di proprietà . Al fine di estorcere le somme, P.D. non esitava in concorso con altri a sequestrare in almeno in tre occasioni per alcune ore la compagna di vita della vittima, rilasciandola solo dopo aver ottenuto le somme. In altra occasione, concretizzavano le ripetute minacce all’incolumità delle vittime e dei loro familiari, accedendo all’abitazione dei genitori di una di loro ed in loro presenza, dopo aver colpito con un pugno al volto l’usurato, gli poggiavano una pistola alla gamba minacciando di far fuoco qualora non avessero consegnato 3.000 euro. Terrorizzati, i genitori il giorno seguente consegnavano la somma.
Dopo una breve detenzione per i predetti fatti, P.D. riusciva ad ottenere gli arresti domiciliari.
Tuttavia l’elevata capacità delinquenziale dell’indagato, desunta dai suoi comportamenti e dai suoi precedenti, che aveva fatto ritenere agli investigatori della
Polizia di Stato concreto ed attuale il pericolo che questi commettesse altri reati contro la persona e il patrimonio, ha avuto conferma nella recente violazione delle prescrizioni della detenzione domiciliare. P.D. infatti, dal luogo dei suoi arresti domiciliari si recava in Montenero di Bisaccia dove, dopo aver sfondato la porta d’ingresso di un condominio con un martello e danneggiato una porta blindata, un autoveicolo ed una serranda, minacciava di morte una coppia del posto. Immediatamente il GIP disponeva l’aggravamento della misura cautelare ed i poliziotti del Commissariato di Vasto, lo conducevano presso la Casa Circondariale di Velletri, dove attualmente è detenuto.