Denuncia da anni il crollo del costone e la presenza di voragini profonde diversi metri, ma nessuno interviene.
E’ esasperato, ma nello stesso tempo determinato a ricorrere alle vie legali l’architetto Roccarlo Iacovitti, titolare della società Punta Penna sas, dopo le numerose segnalazioni fatte agli enti e rimaste senza risposta.
“Nei prossimi giorni presenterò un corposo dossier di denuncia all'autorità giudiziaria competente sull’assurdo stato in cui versa la zona di Punta Penna e della riserva naturale di Punta Aderci”, annuncia l’imprenditore, “gli enti ai quali ho denunciato queste situazioni continuano a rimanere silenti. L'Arap addirittura sta espropriando un terreno per darlo a industrie di dubbia compatibilità ambientale che avanzano verso il mare, ignorando accordi presi recentemente con il comune di Vasto e la relativa delibera che dava un preciso indirizzo ad un territorio martoriato e pieno di contraddizioni. La situazione è oramai fortemente compromessa al punto che si evidenziano criticità sia di carattere ambientale sia di pericolo per la pubblica incolumità”, continua l’architetto Iacovitti, “si registrano crolli di interi tratti di viabilità, voragini profonde metri; tratti di costone che franano letteralmente dal promontorio industriale verso il mare eliminando centinaia di metri quadri di falesia. La gran parte dei giorni dell'anno l'aria è irrespirabile e non vi è traccia di alcuna centralina in grado di misurarne la qualità: siamo forse l’unica zona in Italia dove non si può conoscere cosa si respira. Manca la pubblica illuminazione, non vi è alcuna vigilanza e la pulizia delle aree interessate non viene effettuata. L'aumento del traffico portuale, che ha incrementato il trasporto su gomma, rende oltremodo pericolosi gli innesti a raso sulla Statale 16, già teatro di incidenti, anche mortali”.
Per l’imprenditore, che nei mesi scorsi ha inviato l’ennesima segnalazione a Comune, Regione, Arap, Vigili del Fuoco, Prefettura, Provincia e Arta (Agenzia regionale per l’ambiente), “è evidente il disinteresse degli enti che, anche con due semplici rotatorie, potrebbero migliorare gli accessi ed eliminare il pericolo.
Tutte queste problematiche, da me condivise con molti altri imprenditori ed associazioni, continuano a non avere risposte né formali, né sostanziali e dopo quasi vent’anni questo atteggiamento è davvero non più sopportabile. Nei prossimi giorni presenterò un corposo dossier all'autorità giudiziaria competente”.