Prime reazioni a livello politico alla scelta di destinare a Vasto, alla Casa Lavoro di Torre Sinello, i detenuti in Abruzzo per il periodo di 'osservazione' nell'ambito delle disposizioni per il contenimento del Coronavirus.
"Inaccettabile la decisione presa, inaudita altera parte, di trasferire le persone arrestate in tutta la regione Abruzzo nella casa lavoro di Torre Sinello dove resteranno in osservazione per due settimane per evitare il rischio di diffusione del Covid19", dichiara in una nota la consigliera regionale Sabrina Bocchino a termine della visita presso il penitenziario vastese. "La Lega - sottolinea - appoggia le rimostranze del cartello sindacale unitario a tutela degli agenti penitenziari che dovranno essere dotati di tutti i necessari dispositivi di sicurezza, anche perché ho avuto modo di constatare che il trasferimento dei detenuti è già iniziato e si necessita di un protocollo sanitario che ponga rimedio, per esempio, all’uso delle docce in comune con i detenuti che non sono sotto osservazione per rischio pandemico.
Il personale del penitenziario di Vasto, come tanti in Italia, ha una carenza di organico pari al 30% ed è costretto a effettuare più di 40 ore di straordinario al mese e, a breve, perderà 3 unità, di conseguenza va rivisto il piano ferie. Vasto non può diventare il ricettacolo d’Abruzzo, per questo chiedo al sindaco di interfacciarsi al più presto con il Ministro Bonafede per cercare una soluzione; la nostra città merita ben altro. Alle forze dell'ordine, in particolare agli agenti della Polizia Penitenziaria, e al personale sanitario va la solidarietà della Lega” conclude la Bocchino.
Per Angela Pennetta, presidente del Comitato civico 'L'Arcobaleno', la decisione del provveditore di trasferire gli arrestati e i rientranti dai permessi di tutta la
regione Abruzzo presso la Casa Lavoro di Vasto è "assolutamente inaccettabile ed allarmante. In buona sostanza si ricordano della nostra Vasto solo per questioni negative. Mi sembra che ci sia un disegno politico generalizzato per penalizzare Vasto che sta diventando il refugium peccatorum della Regione. Se poi si considera che i nostri concittadini che devono scontare una pena detentiva sono sistematicamente trasferiti in altre carceri salvo che siano stati dichiarati con sentenza socialmente pericolosi; siamo alla beffa perché significa che le famiglie residenti a Vasto sono costrette a viaggi della speranza continui con costi e rischi aumentati.
Il personale della Casa Lavoro di Vasto ha un deficit di organico del 30% ed è già in affanno da tempo anche perché chi viene recluso nella Casa lavoro è stato dichiarato socialmente pericoloso. Saremo al fianco del personale tutto, che si ringrazia per l’abnegazione, per combattere questo provvedimento".