Ormai da circa due mesi, uno dei maggiori prodotti usati come erbicida non selettivo è introvabile, se non a prezzi esorbitanti. Gli erbicidi con principio attivo a base di glifosate, registrano al momento, un rincaro di oltre il 50% con picchi che superano il 100%. Domanda alle stelle? Ma che! I monopolisti produttori della molecola, lo fanno mancare di proposito sul mercato europeo preferendo la vendita della produzione a quello statunitense che, lo paga solitamente di più.
Se qualcosa avanza, lo lasciano al mercato europeo che, se lo spartisce a caro prezzo. In particolare questa politica andrà a pesare sui quei paesi come l'Italia che in questo periodo ne fanno un largo utilizzo. Non solo gli agricoltori, come del resto tutti gli italiani, si trovano a combattere con il caro petrolio, ma probabilmente torneranno a delle tecniche di eradicamento meccanico o di rasatura delle erbe infestanti. Senza considerare la perplessità all'acquisto dei rivenditori al pubblico, che nel dubbio delle vendite dato l'alto costo, temporeggiano sull'approvvigionamento, cercando il miglior prezzo. Al tempo stesso le associazioni di categoria sembrano essere avvolte da un dolce tepore, se pur è loro compito segnalare la scorrettezza sul mercato all'Antitrust. Gli ''agricoltori del vino e dell'olio'' della costa abruzzese e, più in generale, quelli italiani lo acquisteranno? O si limiteranno a trattare solo i tiranti perimetrali dei vigneti, dov'è più complesso lavorare meccanicamente? Spero che si accorgono di essere delle pedine e, facciano sentire la loro voce anche tramite le associazioni di categoria, lasciando da parte il luogo comune ''Quest'anno è così....''.