Mammografo all'avanguardia, uno degli unici 7 digitali tra tutti i 22 ospedali abruzzesi. E poi, Tac multistrato nuova di zecca. Tecnologie di ultima generazione, quelle inaugurate stamani all'ospedale ''Pio da Pietrelcina'' di Vasto, da Bernardo Mazzocca, assessore regionale alla Sanità , Michele Caporossi, direttore generale della Asl di Lanciano-Vasto, e da Maria Amato, direttore dell'unità operativa di radiologia. Il mammografo sarà poco doloroso e consentirà di effettuare 180 screening a settimana, programmabili nel giro di 3 o 4 giorni, per prevenire i tumori alla mammella. E' in crescita il numero di donne che decidono di sottoporsi ai controlli per evitare spiacevoli sorprese: ''In tutto - ha spiegato la Amato - nel 2006, l'ultimo anno con dati completi disponibili, le mammografie sono state 2 mila 269, 20 delle quali sono risultate positive riguardo al cancro al seno. In almeno 15 casi la grandezza della massa tumorale era intorno al centimetro e, dunque, ampiamente curabile. Questo dimostra quanto sia importante la prevenzione'', concetto riassunto nello slogan ''Seno sano''. ''In questo ospedale - ha sottolineato Michele Caporossi alludendo ai lavori in corso in diversi reparti - c'è 'polvere di cantiere': presto i risultati saranno visibili a tutti. Con l'aiuto del Comune di Vasto, abbiamo, poi, acquisito le aree di località Pozzitello, dove sorgerà il nuovo ospedale. Dopo la presentazione del piano di rientro dai debiti sanitari della Regione Abruzzo, attendiamo lo sblocco dei finanziamenti governativi, visto che abbiamo solo una disponibilità parziale della somma necessaria. Un'altra parte ci è stata promessa''. In tutto, ci vorranno circa 98 milioni di euro. I soldi arriveranno solo se l'Abruzzo manterrà fede ai patti sull'azzeramento del passivo. ''Il nostro piano di rientro - ha affermato Mazzocca - ci permetterà , con 800 milioni di finanziamenti statali, di pagare i creditori e, con il programma triennale da noi elaborato, di arrivare dai 130 milioni di deficit del 2007 a zero nel 2009. Non lascerò, al termine del mandato, questa Regione con il debito sanitario di un miliardo di euro che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto''.