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RACKET DELLE ESTORSIONI, I CARABINIERI VOGLIONO DEBELLARLO

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Ora, serve l'ultima retata. Gli investigatori vogliono sgominare una volta per tutte il racket delle estorsioni in città. E contano di farlo a breve, sulla scia degli arresti eseguiti nei confronti dei due presunti responsabili dell'attentato incendiario a due ruspe ed un camion del cantiere (nella foto) di Vasto Marina in cui la ''Molino & Molino'' sta costruendo, nei pressi della stazione e appena dietro le dune protette dall'Unione europea, un villaggio turistico con appartamenti, albergo, piscina, campi sportivi e parcheggio. I militari del Comando provinciale di Chieti ed i loro colleghi della Compagnia di Vasto hanno fatto scattare le manette ai polsi di due pugliesi: con le accuse di incendio doloso e tentata estorsione sono finiti in carcere, a Chieti, Giuseppe Trentino, 42 anni, originario di San Severo ma residente a San Salvo da circa vent'anni, dove svolge l'attività di piccolo imprenditore edile, ed un suo collaboratore, Giuseppe Di Cesare, residente nella città pugliese. Ai proprietari dell'impresa di costruzioni, Luigi e Filippo Molino, avrebbero chiesto il pagamento di 500 mila euro in cambio di tranquillità. Non avendo ottenuto il denaro, secondo i carabinieri, i 2 avrebbero messo fuoco ai mezzi della ditta. Uno di loro è anche indagato nell'ambito dell'operazione ''Histonium'', partita dagli attentati ai danni dell'imprenditore edile vastese Michele Iacobucci. A casa di Trentino, i militari dell'Arma hanno trovato una pistola ''Beretta'' calibro 7,65 ed un fucile a canne mozze. Ora, i carabinieri vogliono chiudere il cerchio. L'obiettivo è debellare il fenomeno del racket delle estorsioni in città e la presunta organizzazione che spaventava gli imprenditori.
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