E' stata una tentata estorsione. Per una cifra di 500 mila euro. I carabinieri del Comando provinciale di Chieti ritengono di aver risolto il giallo dell'attentato incendiario dello scorso 8 gennaio al cantiere di Vasto Marina (nella foto) in cui la ''Molino & Molino'' sta costruendo un villaggio turistico. I militari del colonnello Nunzio Germoglio, insieme ai loro colleghi della Compagnia di Vasto, agli ordini del capitano Giuseppe Loschiavo, hanno arrestato con le accuse di incendio doloso e tentata estorsione Giuseppe Trentino, 42 anni, originario di San Severo ma residente a San Salvo da circa vent'anni, dove svolge l'attività di piccolo imprenditore edile, ed un suo collaboratore, Giuseppe Di Cesare, residente nella città pugliese. Uno dei 2 è anche indagato, nell'ambito dell'operazione ''Histonium'', per gli attentati ai danni dell'imprenditore vastese Michele Iacobucci. E' bastata meno di una settimana di indagini agli investigatori per chiudere il cerchio nei confronti dei presunti responsabili dell'incendio che ha distrutto un camion e 2 ruspe all'interno del cantiere in cui la ''Molino & Molino'' sta realizzando un complesso turistico con appartamenti, albergo, campi sportivi e piscina, a Vasto Marina, nei pressi della stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo. Ai proprietari dell'impresa edile, Luigi e Filippo Molino, i due pugliesi avrebbero chiesto il pagamento di 500 mila euro. Non avendo ottenuto i soldi che volevano, avrebbero messo fuoco ai 3 mezzi della ditta. A casa di Trentino, i carabinieri hanno trovato e sequestrato un fucile da caccia a canne mozze, una pistola ''Beretta'' calibro 7,65 con matricola abrasa e munizioni per entrambe le armi, risalenti agli anni Venti. Il fucile, hanno spiegato gli investigatori, è la tipica arma utilizzata, una volta caricata a pallettoni, dalla criminalità organizzata per le esecuzioni. ''Con questi arresti - ha detto il colonnello Germoglio - abbiamo inferto un duro colpo a chi pensava di poter penetrare nel nostro territorio. Servono da invito alle vittime, affinché denuncino le estorsioni. Non si deve avere paura, perché quando c'è collaborazione si possono raggiungere risultati concreti''. Il problema, secondo il comandante provinciale dell'Arma, è spezzare le alleanze tra mafiosi e piccoli delinquenti che vengono a crearsi all'interno delle carceri. In città , intanto, il fenomeno del racket delle estorsioni comincia ad assumere contorni inquietanti: già lo scorso anno, come ha sottolineato lo stesso Germoglio, nell'ambito dell'operazione ''Histonium'', partita dai ripetuti attentati all'imprenditore edile Michele Iacobucci, erano stati eseguiti 9 arresti e 20 denunce in diverse zone d'Italia. Le due vicende sono, in qualche modo, concatenate. Significa che i tentacoli delle organizzazioni criminali stanno velocemente avvolgendo la città .