E' ripartita alla volta di San Severo la salma di Massimo Marino, l'uomo di 33 anni morto ieri a Vasto dopo essere rimasto vittima di un incidente sul lavoro avvenuto a Gissi. Dopo il nulla osta del sostituto procuratore della repubblica di Vasto, Anna Rita Mantini, che conduce l'inchiesta, il corpo dell'imprenditore, titolare di una ditta di smaltimento di rifiuti ferrosi, è stato restituito alla famiglia. Marino era stato colpito ieri dalla pesante sezione di un macchinario del pastificio dismesso di Gissi, che l'uomo stava smontando. L'uomo è morto due ore e mezza dopo il trasporto all'ospedale ''San Pio'' di Vasto, dove, prima di spirare, ha stretto la mano del primario del servizio di Radiologia, Maria Amato, che lo stava sottoponendo alla tac: ''Dottoressa, non lasciarmi andare'', sono state le ultime parole dello sventurato artigiano, morto per un grave politrauma da schiacciamento. Le indagini sono affidate ai Carabinieri di Vasto e all'ispettorato del lavoro di Chieti. Le prime ipotesi danno conto di quella che viene spesso etichettata come ''tragica fatalità ''. I funerali verranno celebrati domani a San Severo.