Che io ringrazi il personale del mio reparto per come si sta comportando è scontato.
Non è facile continuare a fare, concentrati, il proprio lavoro contenendo l'ansia per qualcosa che non conosciamo bene, perché non fa parte dei nostri studi, e ci dobbiamo fidare.
Non è facile per nessuno, smettere di pensare al rischio a cui si è esposti e all'istinto di protezione verso i propri cari, un genitore anziano, o malato, un figlio piccolo.
Gli operatori prima di essere tecnici, medici, infermieri, personale di supporto sono "solo" uomini e donne.
Non eroi, ma uomini e donne che fanno il proprio dovere, qualche volta osannati, qualche volta aggrediti, spesso giudicati, quasi sempre surclassati nel sapere da chiunque si senta in diritto di pontificare dall'alto delle sue conoscenze di svariate ore di "studio e ricerca" su post e commenti sui social.
Voglio ringraziare la dottoressa Maria Pina Sciotti e tutto il personale di Malattie Infettive del PO di Vasto, li ringrazio per i pazienti e per la pazienza. Molti di noi li hanno chiamati per avere delucidazioni perché su questi argomenti non basta la laurea, non basta una qualsiasi specializzazione, servono studi specifici, esperienza, casistica, confronto e... calma. In questi giorni stanno dando prova di "silenziosa" autorevolezza.
Grazie a chi sta lavorando anche di notte per fornire supporti logistici importanti, come il punto per il pre-triage.
Grazie alle persone di buon senso che in questi giorni non avendo problemi urgenti hanno rinviato i loro appuntamenti o non hanno affollato il pronto soccorso. Non credo sia solo paura, ma il senso di responsabilità dei momenti difficili.
In momenti come questi si gioca di squadra o si perde a tavolino.
Vi prego, tutti i direttori generali in pectore, gli infettivologi da tastiera, gli ingegneri in sanità di super Mario, i depositari della verità , "non sparate sul pianista", non ora.