La Procura aveva espresso parere sfavorevole, ma il Tribunale non ne ha tenuto conto e ha autorizzato la “facoltà d’uso” della terza vasca, quella posta sotto sequestro lo scorso mese di marzo, con motivazioni che attengono allo stato di abbandono in cui si trova l’impianto del Civeta e sulla scorta dei ripetuti incendi.
È stato firmato il 30 ottobre, dal giudice monocratico Italo Radoccia, il provvedimento che autorizza la Cupello Ambiente al riutilizzo della vasca, andata a fuoco cinque volte nel giro di due anni.
«Il riutilizzo della terza vasca non rappresenta un pericolo di immediato inquinamento, anzi, al contrario dovrebbe essere fonte di preoccupazione il protrarsi dello stato di abbandono in cui versa l’impianto che ha di recente provocato fenomeni di combustione dei rifiuti», scrive Radoccia che, nonostante il parere contrario della Procura, ha autorizzato la “facoltà d’uso” della discarica sotto la vigilanza della polizia giudiziaria e rigettata la domanda di revoca del sequestro presentata da Michele Silvestri, legale rappresentante della Cupello Ambiente, la società che ha in gestione l’invaso. Tra le motivazioni addotte dal giudice c’è anche un aspetto relativo all’inchiesta e in particolare alla relazione tecnica «che a distanza di cinque mesi non viene ancora depositata», sottolinea Radoccia, «pur essendo stati compiuti i necessari prelievi».
Un aspetto, quest’ultimo, rimarcato anche dai legali degli indagati che attendono con ansia le conclusioni a cui sono giunti i consulenti nominati dalla Procura per svolgere indagini tecniche sull’aria monitorata e sulla qualità delle acque.
Intanto la possibilità di utilizzare la vasca, posta sotto sequestro lo scorso marzo, ha consentito di metterla in sicurezza con una serie di interventi consistenti nella copertura dei rifiuti con terreno vegetale in modo tale da evitare fenomeni di autocombustione.
Il provvedimento del tribunale è stato accolto con favore dagli amministratori del territorio e dalla cittadinanza di Cupello, preoccupati per il ripetersi degli incendi e per le ripercussioni che i roghi potrebbero avere sulla salute pubblica, anche se l’Arta (Agenzia regionale per l’ambiente) ha escluso la presenza di emissioni inquinanti nell’aria nei pressi dei centri abitati.
La facoltà d’uso della discarica è stata concessa sulla scorta di una istanza presentata dall’avvocato Luigi Follieri, legale di Silvestri, finalizzata ad ottenere la revoca del sequestro preventivo e, in subordine, la concessione della facoltà d’uso della discarica.