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Controlli sulla differenziata, verifiche anche al 'San Pio'

Polizia Municipale in azione in ospedale dopo alcune segnalazioni giunte anche a palazzo di città

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I controlli sulla raccolta differenziata si allargano anche all’ospedale di Vasto. L’area antistante l’ingresso all’obitorio, dove sono presenti i cassonetti per il conferimento dei rifiuti, è stata oggetto di un sopralluogo da parte della Polizia Municipale.

Gli agenti, coordinati dal comandante Giuseppe Del Moro, sono intervenuti per verificare se il materiale depositato nei contenitori messi a disposizione dalla Pulchra (la società che si occupa del servizio di igiene urbana), viene correttamente selezionato e, in caso contrario, quale tipologia di rifiuti viene conferita e le eventuali sanzioni da applicare in base alle eventuali violazioni riscontrate. Le indagini sono in corso.

Ho ritenuto opportuno richiedere l’intervento della polizia municipale dopo una serie di segnalazioni”, spiega il sindaco Francesco Menna, “la raccolta differenziata e il corretto conferimento dei rifiuti rappresentano per questa amministrazione una battaglia di civiltà finalizzata non solo al rispetto dell’ambiente e al decoro urbano, ma anche all’obiettivo di abbassare la Tari e far pagare meno i cittadini. In questi primi tre anni del mio mandato amministrativo sono riuscito a non aumentare la tassa, al contrario di altri comuni vicini e nonostante l’incremento delle tariffe per il conferimento dei rifiuti nell’impianto del Civeta. Continua anche il nostro impegno contro le discariche abusive disseminate sul territorio”, continua il primo cittadino, “e per dotare la città dell’isola ecologica e del Centro per il riuso, entrambi in fase di realizzazione in località San Leonardo, all’Incoronata”.

Il blitz in ospedale fa seguito ad alcune segnalazioni. Nei mesi scorsi le condizioni dell’area antistante l’ingresso all’obitorio del San Pio avevano fatto discutere e non poco per la presenza di cassonetti stracolmi e di buste piene di rifiuti ammucchiate intorno ai contenitori.

Una situazione a cui la Asl aveva subito posto rimedio ripulendo l’area e facendo sapere che a causare l’inconveniente era stato il numero insufficiente di contenitori dove depositare il materiale prima del loro ritiro.

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