Il Consiglio comunale si sarebbe dovuto tenere ieri, in seduta di prima convocazione, ma la mancanza del numero legale ha determinato il rinvio “sine die” dei punti all’ordine del giorno, ben 22 tra cui la sanità nel Vastese e la situazione della società Cerella. Solo tre i consiglieri di maggioranza presenti in aula al momento dell’appello (Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio e Lucia Perilli), circostanza che ha scatenato la protesta dell’opposizione.
“Una gravissima scorrettezza istituzionale”, attaccano Vincenzo Suriani, Francesco Prospero, Alessandra Cappa, Davide D’Alessandro, Guido Giangiacomo, Alessandro D’elisa, Marco Gallo, Dina Carinci e
Edmondo Laudazi, “noi consiglieri di minoranza avevamo garantito la nostra presenza, nonostante gli impegni di lavoro, ed eravamo infatti tutti presenti, ad eccezione di Laudazi già giustificato per motivi di salute. Dopo un’ora di inutile attesa, si sono presentati solo tre consiglieri di maggioranza – Sputore, Perilli e Tiberio – con le facce bianche e le bocche cucite.Tale scellerata condotta ha determinato la mancanza del numero legale e l’annullamento della seduta. E tutto ciò nonostante numerosi consiglieri di maggioranza, tra i quali Marco Marra, Luciano Lapenna, Marino Artese e Maria Molino, fossero comunque presenti all’interno di Palazzo di città”.
La maggioranza replica e parla di “assenze improvvise per motivi strettamente personali. Abbiamo ritenuto di non portare avanti la discussione sui temi all’ordine del giorno per non essere ostaggio delle minoranze. In questi anni i gruppi consiliari di centrodestra hanno sempre dimostrato di non avere a cuore gli interessi della città, con l’obiettivo di colpire la maggioranza ricorrendo ad ogni azione (ostruzionismo in Consiglio comunale, denunce, comunicati stampa) pur di bloccare l’attività amministrativa dell’ente”, sostengono i consiglieri del centrosinistra.