Sette minorenni di Vasto, che si accanivano da mesi su un quindicenne, tanto da averlo mandato due volte in ospedale, sono stati individuati e denunciati dalla polizia che, a loro carico, ipotizza i reati di concorso aggravato in lesioni personali, violenza privata, minacce, nonché disturbo e molestie. Di loro si occuperà adesso il Tribunale dei Minori dell'Aquila. I fatti sono stati ricostruiti con pazienza dagli uomini del vice questore e dirigente del Commissariato di Vasto, Cesare Ciammaichella, i quali, oltre alla preziosa collaborazione dei genitori della vittima delle angherie subite dal figlio, hanno visionato attraverso internet numerose foto scattate a feste e manifestazioni locali a cui la vittima del branco aveva partecipato. Per vincere l'ostinata resistenza del quindicenne a collaborare, impaurito e scosso, c'è voluta tutta la pazienza degli agenti del nucleo a tutela dei minori del commissariato di Vasto che, poco alla volta, hanno ricostruito i fatti. Il calvario dell'adolescente era cominciato sul finire dello scorso anno scolastico quando, durante una conferenza a scuola, il ragazzo era stato più volte minacciato solo perché si rifiutava di obbedire agli ordini del branco. Poco dopo, durante una passeggiata in spiaggia con due amici, il quindicenne era stato accerchiato e aggredito con calci e pugni, tanto da essere ricoverato in ospedale. Contando sulla paura e sul silenzio dei testimoni, minacciati a loro volta, i bulli hanno nuovamente picchiato il ragazzo, la scorsa estate, al parco acquatico cittadino, utilizzando addirittura l'asta di un ombrellone, che ne causò il secondo ricovero in ospedale. Solo in ottobre la svolta, grazie alle premure dei genitori del ragazzo che, vedendo il figliolo chiudersi nel mutismo o nel pianto immotivato, sono riusciti a farlo parlare. L'incubo è adesso finito grazie alle denunce al Tribunale dei Minori.