Meno di 40 persone. Pochi consiglieri comunali di maggioranza, 6 in tutto compreso il presidente Peppino Forte. Nemmeno un esponente dell'opposizione. La tanto invocata assemblea pubblica sul progetto di raddoppio del porto Punta Penna non interessava, in realtà , quasi a nessuno. Questo non vuol dire che non ci siano state polemiche. Ma se l'obiettivo delle tante forze politiche ed associazioni che hanno richiesto il dibattito era quello di coinvolgere la città , è stato clamorosamente mancato. Davanti a pochi intimi, l'ingegner Paolo Contini, della Modimar, la società che ha redatto il piano regolatore portuale, ed il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, hanno spiegato le loro ragioni e risposto alle obiezioni loro sollevate. Le posizioni non si sono spostate di un millimetro: chi era per il no è rimasto contrario e l'amministrazione, insieme al consorzio industriale, andrà avanti sul progetto di ampliamento, per realizzare il quale serviranno 145 milioni di euro, quasi tutti da trovare. Dopo la relazione di Contini, che si è aiutato proiettando i disegni del progetto e ricostruendo tutti gli studi compiuti e l'iter seguito, è iniziato il dibattito. L'Arci ha ribadito la sua contrarietà , chiedendo conto dell'impatto ambientale e dell'incremento di traffico pesante per realizzare il trasporto ro-ro (con camion e vagoni ferroviari da caricare direttamente sulle navi in partenza da Punta Penna), ''e poi - ha tuonato Lino Salvatorelli, presidente provinciale - visti i tempi di costruzione delle opere pubbliche in Italia, ci vorranno 15 o 20 anni per fare il secondo bacino. Dovete spiegarci quale tipo si sviluppo e quanto lavoro si creeranno''. ''Il trasporto ro-ro - ha replicato Contini - è una delle possibilità , non l'unica. E vogliamo far arrivare, insieme alla Sangritana, la ferrovia fino al molo, ragion per cui l'obiettivo è di non accrescere l'inquinamento da autotreni''. Favorevoli si sono dichiarati anche l'ex sindaco Notaro ed Antonio Cocozzella, rappresentante dell'Assovasto, che raggruppa gli industriali locali. ''Abbiamo fretta - ha detto Fabio Giangiacomo, presidente del consorzio industriale - perché vogliamo mettere in difficoltà i nostri competitor'', vale a dire Ortona. ''Negli incontri con le aziende - ha concluso Lapenna - la prima domanda che mi è stata rivolta da tutti riguardava il futuro del porto. E poi, con gli elettori mi sono impegnato per fare anche l'approdo turistico. Questo progetto permette di salire da 104 a 240 posti barca''.