Il cartello che segnala il parcheggio a pagamento indica come tariffa per la prima e la seconda ora 0,50 euro, ma gli automobilisti che in questi giorni stanno lasciando la loro auto negli appositi stalli, inserendo un euro nella macchinetta ricevono il biglietto per la sosta di un’ora e mezza, anziché di due ore. La confusione regna sovrana a Vasto Marina dove dal 1° luglio sono tornate in vigore le strisce blu.
Con il cambio di gestione – il servizio è stato affidato alla Trotta Bus Service di Roma – sono cambiate le tariffe, sono stati sostituiti i parcometri (abilitati al pagamento con carta di credito o tessera bancomat), ma i cartelli sono rimasti gli stessi e riportano i prezzi previsti nella convenzione con il vecchio gestore, con la confusione che ne consegue.
Molti automobilisti hanno cercato di contattare il numero dell’ufficio di via Michetti reso noto dal Comune nei giorni scorsi, ma dall’altro capo del telefono non ha risposto nessuno. Chi invece ha controllato il sito della ditta di Roma ha potuto verificare che per la prima ora la tariffa è di 50 centesimi, per la seconda, che costa un euro, e quelle successive i parcometri sono tarati regolarmente: a creare confusione sono i cartelli che non sono stati sostituiti.
Ma non è il solo motivo di disappunto per gli automobilisti che hanno scoperto che i parcheggi lungo l’ex tracciato ferroviario si sono ulteriormente ridotti a causa del cantiere per la realizzazione della pista ciclopedonale della Via Verde. L’area recintata ha ristretto il piazzale facendo perdere diversi posti auto che in estate sono una boccata di ossigeno per la riviera.
I lavori fermi, da mesi nel tratto nord del litorale, hanno avuto una improvvisa accelerata nel pieno della stagione estiva, dopo le sollecitazioni del consigliere provinciale Vincenzo Sputore, in seguito alle quali la ditta ha provveduto alla posa del tappetino d’asfalto anche lungo gli altri segmenti del tracciato per le biciclette.
L’obiettivo è di ultimare gli interventi entro agosto, ma restano il problema delle gallerie e del tratto che attraversa la riserva naturale di Punta Aderci e la zona industriale di Punta Penna. Da più parti vengono richieste modifiche e percorsi alternativi.