''Piove sempre meno in provincia di Chieti e, in modo particolare, lungo il litorale Vastese, un'area che appare destinata ad una situazione di siccità conclamata'': sono indubbiamente poco confortanti le risultanze di un complesso studio, condotto dai tecnici del Centro Agrometereologico dell'Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo di Scerni i quali, su richiesta della Copagri provinciale, hanno elaborato i dati sulle precipitazioni piovose nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2007. Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, sono stati illustrati i dati che mettono a nudo una situazione che sicuramente preoccupa. La più significativa riduzione delle precipitazioni nel territorio è stata registrata durante il corso della stagione invernale 2006-2007 e nella scorsa stagione estiva. ''E' risultato evidente - spiega il presidente della Copagri, Camillo D'Amico - un calo sensibile e costante delle piogge in senso complessivo, in particolare nel territorio del Vastese. Infatti - prosegue D'Amico - nel periodo preso a riferimento, l'area a più alta piovosità media è stata quella dell'Aventino-Alto Sangro, mentre la più bassa è stata il Vastese''. A compiere lo studio i componenti del centro agrometeorologico di Scerni, Fernando Antenucci, Domenico Giuliani, Bruno Di Lena e Renato Zauri che mettono in evidenza soprattutto le ripercussioni per il settore agricolo. ''Quanto mai urgente - evidenzia ancora il presidente provinciale della Copagri - è intervenire per governare l'uso dell'acqua, per definire un'equa ripartizione delle risorse disponibili tra uso agricolo, civile e industriale, oltre che realizzare, subito, infrastrutture che assicurino riciclo e recupero per uso irriguo''. Da qui la proposta avanzata dalla Copagri per l'istituzione di un tavolo permanente di concertazione per un utilizzo razionale ed equilibrato dell'acqua e per gestire le fasi di criticità . ''Non può essere sempre e solo il comparto agricolo a pagare lo scotto della carenza idrica - conclude D'Amico - ma bisogna passare ad una gestione dell'acqua partecipata e solidale''. Suggerita, infine, anche una serie di accorgimenti per un utilizzo più razionale della risorsa idrica, specie in campo agricolo: impiego del bilancio idrico colturale per definire i volumi ed i turni di irrigazione: adozione di metodi irrigui caratterizzati da elevate efficienza; scelta di tecniche colturali agronomiche e varietali in grado di massimizzare l'efficienza di utilizzazione dell'acqua (migliorare il rapporto tra biomassa utile prodotta e acqua evapotraspirata dalla coltura); scelta delle specie e coltivazioni ad elevata efficienza e resistenti agli stress idrici.