#Contratto Subito è lo slogan scelto per il presidio di protesta di venerdì 12 aprile dalle ore 10 alle 13 sotto l'assessorato regionale alla Sanità a Pescara organizzato da Cgil, Cisl e Uil della Sanità privata per "rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da 12 anni".
Il presidio interessa le lavoratrici e i lavoratori delle strutture, accreditate e non, con il servizio sanitario e, tra questi, gli operatori della Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto, nell'ambito delle attività rese nell'Istituto San Francesco alla Marina.
"In queste strutture - ricorda Daniele Leone (Cgil) - lavorano tantissimi professionisti che sono in attesa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da ben 12 anni. L’ultimo rinnovo economico contrattuale normativo risale al 2005 e al 2007. Tutto ciò nonostante il servizio offerto dalle strutture sanitarie private garantito dall’accreditamento pubblico. Queste aziende - rimarca - hanno continuato a fare utili anche in questi anni, ma dal 2007 negano il rinnovo contrattuale e gli aumenti contrattuali ai loro dipendenti. Utili che in pochissime occasioni hanno visto tra l’altro il doveroso riconoscimento ai dipendenti come produttività . I lavoratori e le lavoratrici della sanità privata rivendicano un giusto salario e la valorizzazione professionale. Al contrario, sono 12 anni che non riceviamo un euro di aumento contrattuale".
Infermieri, terapisti, tecnici, logopedisti, assistenti sociali, educatori, dietisti, altri professionisti etc. "pagano di tasca propria - aggiunge Leone - quote consistenti di iscrizione agli ordini professionali, estesi purtroppo dalle ultime normative, così come pagano di tasca propria i corsi obbligatori di aggiornamento. I lavoratori della sanità privata sono professionisti e offrono prestazioni fondamentali e specializzati, assistono e curano i pazienti nei reparti, negli ambulatori, nelle palestre ogni giorno. Lo fanno con difficoltà sempre maggiori: sono in pochi, perché il personale carente non si sostituisce facilmente, mentre i pazienti aumentano quotidianamente. Mancano percorsi di crescita professionale e aumenta la precarietà . Il settore merita una maggiore attenzione da parte della politica".
Chieste "regole condivise, una migliore organizzazione dei nostri reparti, maggiore investimenti" e "di essere messi in condizione di lavorare al meglio delle loro capacità professionali".