Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Davide D'Alessandro.
Nel lontano 22 agosto 2011 insieme a Francesco Menna, da consiglieri comunali di fronti opposti, presentammo due mozioni distinte, poi accorpate in una sola, per impegnare Sindaco e Giunta a scongiurare la soppressione del Tribunale di Vasto operando pressione verso i vertici della politica regionale e nazionale. Avete letto bene: 22 agosto 2011.
Oltre sette anni e siamo ancora qui a discuterne, più o meno seriamente, a batterci, a lamentarci, a sbraitare, a pregare. Era persino inutile, allora, ed è persino inutile, oggi, spiegare quanto perderebbe l’intero territorio del Vastese con la soppressione del nostro Tribunale. Più semplice dire che sarebbe la fine di tutto. Tribunale e Ospedale rappresentano gli ultimi due presidii, tra sicurezza e salute del cittadino, che possono consentire a Vasto di evitare il tracollo finale a conclusione di una lenta e inesorabile decadenza. Gli indici economici di riferimento sono tutti in picchiata, il sentimento popolare è ai minimi termini nei confronti dei rappresentanti politici, la città è desolatamente vuota ed estremamente periferica rispetto ai centri di potere.
Fa piacere, ovviamente, vedere, dopo oltre sette anni, che ci si affanna ancora a rincorrere una decisione di salvezza, che elimini l’antico vizio italico della proroga. Sullo sfondo resta il fallimento della politica politicante, non di quella comunale (che resta alta e nobile, di puro servizio ai cittadini con i 28 euro netti di gettone a presenza, poco più di 1000 annui), ma di quella regionale e nazionale, dove classi dirigenti inadeguate e prive di scrupoli hanno abbandonato interi territori, dopo aver chiesto e ottenuto voti solo ed esclusivamente per andare a occupare e scaldare poltrone molto più comode con stipendi mensili da nababbi. Da quelle poltrone non hanno fatto e non fanno, ma riscuotono e prendono in giro il povero cittadino, rimasto senza sicurezza e senza salute. È una politichetta dove i nani e le ballerine svettano trionfanti sulle sporadiche teste pensanti, è una politichetta dove il reclutamento si è spostato dalla sezione a facebook, dove i like hanno surclassato e cancellato le idee. È una politichetta mondana, direbbe Remo Gaspari, improntata al divertimento e alla scena. Dopo di lui, prendiamone atto, è finito tutto. Tranne il teatrino. Il teatrino continua, ma con interpreti di mezza tacca".