Mai come in questi ultimi giorni il porto di Punta Penna è stato ed è ancora al centro dell'attenzione e del dibattito in città relativamente al suo futuro. Dopo l'approvazione in Consiglio comunale del Piano Regolatore Portuale nel quale è contemplata la possibilità di ampliamento e sviluppo del bacino (criticata non poco in particolare da Rifondazione Comunista e da alcune associazioni, non solo ambientaliste, soprattutto per il 'metodo' di un mancato coinvolgimento nella discussione) torna nuovamente sulla questione il Consorzio Industriale del Vastese, attraverso una dichiarazione del presidente Fabio Giangiacomo. ''Il porto di Punta Penna, attualmente - puntualizza Giangiacomo - rifornisce di materie prime per oltre 500mila tonnellate l'anno molte importanti industrie dei nove agglomerati produttivi del Vastese, compresi quelli delle zone interne, con evidenti risparmi in termini di costi di trasporto. Per rimarcare l'influenza sul Sangro, basti pensare al fatto che la Sevel carica a Vasto circa 250 furgoni per imbarco, togliendo dalle autostrade diecine di Tir. A ciò va aggiunto che l'attuale stallo delle scelte intermodali del basso Molise (blocco del progettato interporto di Termoli) e l'inserimento del porto di Vasto nella rete delle autostrade del mare dimostrano le potenzialità del nostro scalo come necessario supporto allo sviluppo economico di un territorio vasto e riguardante almeno 25mila addetti, imprese multinazionali. In altri termini - rimarca il presidente del Coasiv - l'ampliamento del porto di Vasto, dove peraltro sono previsti autonomi spazi per il diporto, per il trasporto passeggeri e per il turismo non è funzionale alla sola area produttiva di Vasto, la quale peraltro, ha una sua dignità , contando 74 aziende assegnatarie alle quali aggiungere quelle in via di regolarizzazione amministrativa, gli affittuari e le imprese preesistenti, per circa 1.200 addetti diretti e, almeno altrettanti indiretti, nell'indotto, negli imballaggi, nei trasporti, nella manutenzione e nei servizi materiali e immateriali. Il Coasiv, preso atto dell'ultimo rilevamento statistico sull'occupazione nella provincia di Chieti, per il quale, almeno il 50 per cento delle imprese è disponibile a fare nuove assunzioni in particolari situazioni di contesto, intende promuovere ogni azione per tentare di incrementare il lavoro. In questo quadro gli agglomerati produttivi del Coasiv rappresentano sicuramente un vantaggio, come dimostrato anche dalla finanziaria in approvazione, per la quale, in tali aree (compreso l'agglomerato produttivo di Punta Penna) sarà applicabile un credito d'imposta di circa 400 euro mensili per ogni nuovo assunto. La salvaguardia di tutti gli interessi in campo e la complessità del contesto - conclude Giangiacomo - necessitano molto equilibrio e l'individuazione di soluzioni mirate e scevre da pregiudizi e ideologismi manichei''.
Michele Tana