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Direttore del Polo Culturale di Vasto, ricorso al Consiglio di Stato

Il Comune fa appello alla sentenza del Tar ma avvia il nuovo concorso. Il sindaco: la decisione è dell'Avvocatura. Le minoranze: pastrocchio in vista

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Il Comune presenta l’appello al Consiglio di Stato nonostante la determina dirigenziale firmata dalla segretaria Angela Erspamer con cui si prende atto della decisione del Tar di Pescara e si avvia una nuova procedura per la nomina del direttore artistico del Polo culturale.

Saranno i giudici romani di Palazzo Spada a dire l’ultima sul contenzioso avviato dal concertista romeno Mihai Ungureanu il cui ricorso è stato accolto dal Tribunale amministrativo regionale che ha sospeso l’efficacia degli atti relativi alla selezione pubblica vinta dal compositore vastese, Raffaele Bellafronte e intimato al Comune di indire un nuovo bando entro il termine perentorio di 60 giorni.

Una decisione che ha colto di sorpresa quanti pensavano che l’amministrazione avesse abbandonato l’idea di ricorrere al Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar di Pescara.

LA VERSIONE DEL SINDACO –  Dall’avvocatura comunale è arrivata l’indicazione di presentare appello nell’interesse pubblico, spiega il primo cittadino, “in questi casi non è la politica che decide, ma sono gli organi gestionali. Non è compito della politica stabilire se presentare o meno ricorso, ma dei legali dell’ente”.

Gli atti annullati dai giudici amministrativi sono relativi alla nomina del direttore artistico del Polo culturale, nato dalla fusione del Teatro Rossetti e della Scuola civica musicale. Al bando indetto dal Comune hanno risposto tre candidati: Bellafronte, UngureanuLeonardo Quadrini, direttore d’orchestra e pianista accompagnatore del celebre soprano Katia Ricciarelli.

Mentre Bellafronte e Quadrini sono stati ammessi alla prova finale, il concertista romeno è stato escluso in quanto la Commissione gli ha attribuito un punteggio bassissimo. Ungureanu si è quindi rivolto al Tar di Pescara tramite gli avvocati Arnaldo Tascione e Davide Pellegrino. I  giudici amministrativi hanno accolto l’istanza cautelare sospendendo l’efficacia degli atti impugnati e rinviando la trattazione nel merito all’udienza pubblica del 6 dicembre 2019. Ora con il ricorso al Consiglio di Stato si rimette tutto in discussione e, inevitabilmente, riesplodono le polemiche.

LE REAZIONI – “L’amministrazione comunale presenta ricorso al Consiglio di Stato con la speranza di sconfessare il Tar e rimettere in sella Bellafronte”, commenta caustico Davide D’Alessandro, “poco conta se sono tutti i cittadini vastesi a pagarne le spese. Poco conta se, in attesa del Consiglio di Stato, si è costretti a dare vita a un nuovo bando andando incontro a un pastrocchio senza precedenti”.

Si dicono “basiti” Vincenzo Suriani e Francesco Prospero, consiglieri di Fratelli d’Italia-An. “Proponiamo alle altre forze politiche rappresentate in consiglio, e che non condividono questa condotta approssimativa e sprecona del sindaco, di convocare un consiglio comunale ad hoc sul tema, dove si possa discutere con la massima trasparenza della gestione del Teatro Rossetti, dei concorsi indetti dal Comune e delle gravi scelte fatte dal primo cittadino”, rimarcano i due esponenti del partito di Giorgia Meloni.

Non è meno caustico Ivo Menna, fondatore della lista civica “La Nuova Terra”, secondo il quale il sindaco ha “incaricato l’avvocato Nicolino Zaccaria nonostante la contrarietà della giunta”.

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