Vede una macchina ferma e una persona che dal finestrino butta un sacchetto. Pensa che si tratti del solito abbandono di rifiuti, ma quando passa accanto alla busta sente miagolare e scopre che all’interno c’era una gattina di pochi mesi. E’ solo uno degli ultimi episodi di abbandono di animali da affezione, un fenomeno all’ordine del giorno.
Lo sanno molto bene le volontarie delle associazioni animaliste locali sempre pronte ad accorrere in difesa di cani e gatti, siano essi cuccioli o adulti, abbandonati per strada, nelle campagne o davanti al canile municipale di Vasto. Andrebbero incontro a morte certa se non fosse per l’opera svolta quotidianamente da una manciata di volontarie e le preziose segnalazioni dei cittadini.
“In pochi giorni hanno abbandonato nove cuccioli, cinque a Punta Aderci e quattro a Monteodorisio”, fa sapere Rosanna Florio, presidente di Amici di Zampa, l’associazione che ha in gestione il canile municipale di Vasto, “quello dell’abbandono è un atto di ignoranza e di inciviltà da parte di singoli individui, ma anche di enti pubblici. Basterebbe effettuare delle periodiche campagne di sterilizzazione per debellare il fenomeno del randagismo.
Il comune di Vasto, ad esempio, potrebbe impegnare 10mila euro l’anno, che non è una somma stratosferica, per sterilizzare gratuitamente 100 cani. Ed altrettanto potrebbero fare i comuni di San Salvo, Cupello e Monteodorisio mettendo in bilancio anche somme più modeste. In questo modo nel giro di 4-5 anni verrebbe debellato il fenomeno del randagismo”, continua la presidente del sodalizio, “bisogna educare le persone, renderle civili, ma spesso chi amministra i comuni non riesce a vedere al di là del proprio naso. Senza considerare”, aggiunge Rosanna Florio, “che sterilizzando i cani i comuni risparmierebbe perché nel canile ce ne sarebbero molti di meno. Noi facciamo del nostro meglio, ma siamo allo stremo e piene di debiti”.
Nei giorni scorsi un cucciolo abbandonato è stato salvato da Marco Cannarsa, comandante provinciale delle guardie ecologiche ambientali (Geav), che passeggiando nella riserva di Punta Aderci ha sentito dei guaiti. Si è calato lungo una scarpata ed è riuscito a recuperare il cagnolino che era molto spaventato e che senza il suo provvidenziale intervento sarebbe stato aggredito dai cinghiali.