Si è tenuto il 5 dicembre 2018 a Cesena, Presso il Dipartimento di Psicologia, la Conferenza organizzata dalla Federazione Nazionale Clown dal titolo “Clown in Corsia”, con la presenza di varie associazioni di clownterapia. Tra il pubblico c’era anche la Ricoclaun con la rappresentanza da Elia Faini clown Sampei, Silvana Catalli clown Ciuf Ciuf, Francesca Spinosa clown Gioia e Rosalba D’Adamo clown Paparotta.
Tanti i chilometri fatti dalla Ricoclaun per arrivare a Cesena, per confrontarsi sulle varie esperienze di clownterapia di varie associazioni legate alla Fnc: Il Baule dei Sogni di Ancona, Soccorso Clown di Roma, l’Aquilone di Iqbal di Cesena. E’ stata l’occasione anche per vedere in anteprima il docufilm “Clown in Corsia”, produzione Metters Studio- Sonne Film -Mok, trasmesso il 7.12.18 anche su TV2000.
Le attività di clownterapia evidenziate durante la conferenza e soprattutto il docufilm “Clown in Corsia”, hanno espresso molto bene il ruolo importantissimo che il clown dottore ha in reparto. Dal 1986 in poi la clownterapia si è diffusa in tutto il mondo, e oggi in Italia ci sono molte associazioni di clownterapia che hanno trasformato il clown dottore in una figura di grande professionalità. Ma chi è il clown di corsia e cosa fa? Prende la scena in punta di piedi, dissipa con la simpatica leggerezza l'ansia e la paura per poi lasciar posto a quell'energia positiva che aiuterà il paziente ad affrontare tutto il resto. Il clown acquista così un’importanza fondamentale per la vita del reparto. La sua presenza è ben percepita anche dai parenti e da tutto lo staff medico che con l'aiuto dei clawn riesce a svolgere il suo lavoro con maggior serenità e senza intoppi.
Alcune ricerche sostengono che l'intervento del clown induce emozioni positive, riduce la reattività emotiva e provoca una diminuzione delle emozioni negative, come ansia e stress. Essi non utilizzano farmaci, ma la loro azione è efficace, perché vanno ad arricchire tutta la parte emozionale che in quel momento della malattia ha molto bisogno di supporto.
Dal convegno è stato sottolineata la grande importanza della formazione clown. Non si può improvvisare, è necessaria professionalità e responsabilità. Inoltre va considerato che nei reparti più difficili c’è anche per i clown, non solo per il personale sanitario, il rischio del burn out. Avviene spesso quando non si riesce a stabilire quell'energia positiva, e le problematiche vengono assorbite, senza essere elaborate e condivise.
Le realtà ospedaliere che sono state proposte durante il convegno, sono molto diverse dall’ospedale “San Pio” di Vasto dove effettua l’attività di volontariato l’associazione Ricoclaun. A Vasto il reparto pediatrico è molto piccolo, con poche stanze, con malattie non troppo complesse e con pochi interventi chirurgici. A Cesena, Ancona e Roma ci sono invece molti reparti pediatrici, anche oncologici.
La Ricoclaun dal convegno porta con sé molti spunti di riflessione, sulle attività interessanti e innovative che possono essere rielaborate anche nella nostra realtà, sulla relazione con altre associazioni per condividere esperienze, sull’importanza della formazione continua del clown volontario perchè il volontario clown di corsia Ricoclaun, dona il suo tempo, mette buona volontà, ma deve essere molto preparato, per affrontare le tante situazioni difficili che incontra, per donare allegria nonostante tutto. Perché il clown di corsia, dona un sorriso, regala momenti di simpatica allegria, ma vive anche il paradosso di far sorridere chi soffre, chi sta male. Non è facile, bisogna tener conto di tanti fattori.
A Gennaio 2018 inizia il nuovo corso di clownterapia Ricoclaun, è ora di mettersi il naso! Per informazioni www.ricoclaun.it cell. 3473712722 .