“Ben vengano gli esposti se servono a fare chiarezza. Io sono disponibile a rendere conto sulla vendita delle quote pubbliche detenute nella Pulchra a chiunque me lo chieda e in qualsiasi momento”. Mostra sicurezza e determinazione il sindaco Francesco Menna alla notizia diffusa dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle sull’esposto presentato all’Anac dalla deputata Carmela Grippa.
Nel mirino dei pentastellati vastesi è finita l’alienazione del pacchetto azionario (51%), venduto al prezzo di 1.160.000 euro alla Sapi di Giovanni Petroro (unica offerta pervenuta in Comune) e il contestuale rinnovo del contratto per altri cinque anni.
“Le norme in vigore ci hanno consentito di capitalizzare le quote pubbliche detenute nella Pulchra attraverso la loro alienazione”, ribatte il sindaco, “il vero danno per le casse municipali ci sarebbe stato se non avessimo proceduto alla vendita delle azioni. Ci siamo avvalsi di un tecnico scelto attraverso un bando pubblico che ha valutato il pacchetto azionario. E’ stato fatto tutto all’insegna della massima trasparenza e nell’ottica dell’interesse collettivo. Non ho paura degli esposti se servono a fare chiarezza”, chiosa Menna, “sono disponibile a rendere conto dell’operato dell’amministrazione comunale e dei dirigenti in qualsiasi momento. Fra cinque anni saremo liberi di decidere se indire una gara o se optare per un affidamento in house”.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha manifestato una serie di perplessità sia in ordine alla stima del valore delle quote (soggetta a tre valutazioni), sia in relazione al contratto quinquennale che il Comune andrà a stipulare con la Pulchra e che, a detta dei pentastellati, è troppo sbilanciato a favore del privato.
“Tanto per cominciare il canone annuo è inferiore rispetto al passato”, precisa il sindaco, “mentre per quanto riguarda la stima delle quote c’è stata una perizia affidata ad un tecnico. Sono convinto che tutto si sia svolto all’insegna della massima trasparenza. Francamente non capisco tutte queste polemiche: a Francavilla cinque anni fa le quote pubbliche sono state vendute al prezzo di 900mila euro e non mi sembra che si sia scatenato tutto questo putiferio. Ripeto, non ho paura dei controlli: ben vengano se servono a certificare il buon operato dell’amministrazione comunale”.