La differenza sale di nuovo in classifica: ad una sola settimana dall'uscita del nuovo singolo ''Disincantatamente'', la band vastese si è piazzata alla posizione n. 3 della classifica Fimi/Nielsen dei singoli più venduti in Italia. Il regista del video di ''Disincantatamente'' è Vittorio Badini Confalonieri (già con Daniele Silvestri, Laura Pausini, Morgan, Afterhours, Irene Grandi, Club Dogo, Boosta, Fiamma Fumana, Jovanotti, Perturbazione, Niccolò Agliardi ed altri). Per La Differenza Vittorio aveva già girato il clip della sanremese ''Che farò''. Il direttore della fotografia è Matteo De Martini (anche lui già con molti big quali Grignani, Pausini, Grandi, Ramazzotti, Jovanotti, etc.). La Differenza ha voluto realizzare un clip senza comparse, dove l'attenzione fosse tutta sulla band e sul messaggio importante del testo: la canzone è, infatti, un richiamo alla ''lucida follia'', ed è stato il primo pezzo scritto dalla band dopo l'esperienza sanremese del 2005. Il video di ''Disincantatamente'' è stato girato in Abruzzo. Le scene sul mare sono girate su uno dei trabocchi, le altre immagini sono state girate su un altopiano a 1.500 metri di altezza ai piedi del massiccio della Majella in provincia di Chieti. Location che anche Sergio Leone utilizzò per alcune scene dei suoi mitici Western, molto sfruttata anche per spot televisivi. Il gruppo, con il video di ''Disincantatamente'', si è ispirata a ''Il trionfo della morte'' del corregionale D'Annunzio, la cui ambientazione è proprio l'eremo D'Annunziano sulla ''Costa dei Trabocchi'' della provincia di Chieti. E così come ne ''Il trionfo della morte'' il protagonista Giorgio Aurispa acuisce l'insofferenza verso Ippolita che lo affascina sensualmente, ma in cui vede sempre più la nemica che ostacola la sua ricerca, ''Io non potrò se non sovrapporre alla realtà della sua persona le figure mutevoli dei miei sogni''. In ''Disincantatamente'' La Differenza trasforma l'ossessione mentale verso ''Ippolita'' nell'incompleto miraggio del successo nel mondo della musica. Ne ''Il trionfo della morte'' Giorgio è un artista, un'anima raffinata che rappresenta ancora la figura dell'esteta ma l'esteta è un essere debole, fragile, sterile, destinato fatalmente alla sconfitta. La Differenza questo lo sa, lo ha provato sulla sua pelle e in ''Disincantatamente'' si mette a nudo, fragile, indifesa, disillusa, disincantata, come Giorgio, ''e non c'è niente di indecente a dire la verità ''. Così come ne ''Il trionfo della morte'' D'Annunzio ricercava una nuova definizione dell'intellettuale, che doveva essere libero dal peso del vittimismo e della sconfitta, anche in ''Disincantatamente'' La Differenza è alla ricerca di una libera espressione interiore, coraggiosa, dignitosa e realistica: ''Mi autoimpongo di uscire rompendo le righe, vagare, ancora un'altra estate per dimenticare''.