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Di Maio incontra Castaldi e tutti gli altri senatori neoeletti: “Saremo il perno della legislatura”

Il leader politico M5S carica il senatore vastese e i suoi colleghi e apre al dialogo con la Lega

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Lunedì mattina, a Roma, c’è stato il primo incontro tra Luigi Di Maio, candidato alla presidenza del Consiglio della XVIII Legislatura, e i 112 senatori eletti nelle liste del MoVimento 5 Stelle, tra i quali figura il vastese Gianluca Castaldi, al suo secondo mandato consecutivo.

Si tratta di “un gruppo di persone con le quali sono certo che faremo grandi cose per il Paese”, ha detto Di Maio su Facebook, in un post condiviso anche dallo stesso Castaldi. “Il MoVimento 5 stelle sarà il perno di questa XVIII Legislatura e saremo decisivi già a partire dall’individuazione delle figure per le Presidenze di Camera e Senato”, dice ancora Di Maio.

“Ciò che avevamo annunciato in campagna elettorale - aggiunge - stiamo facendo: confronto con tutti in maniera trasparente e alla luce del sole, mettendo al centro metodo e temi e non le poltrone. In questi giorni stiamo incontrando e contattando i principali esponenti di tutte le forze politiche e stiamo raccontando agli italiani, giorno dopo giorno, ciò che sta accadendo. Crediamo fortemente che al MoVimento vada riconosciuto lo straordinario risultato ottenuto alle elezioni. La questione delle Presidenze delle Camere, per cui non accetteremo né condannati né persone sotto processo, è slegata da quella del governo. Sono fiducioso che nelle prossime settimane riusciremo a far partire nel migliore dei modi questa Legislatura”.

Di Maio, rivolgendosi a Castaldi e ai suoi colleghi, conferma l’apertura al dialogo con gli altri partiti, soprattutto con la Lega: “Dei ministri si parla con il presidente della Repubblica, dei temi invece con i partiti politici. La nostra grande forza è migliorarci e adattarci sempre, come ha detto Beppe (Grillo, ndr), ora bisogna ragionare come maggioranza di governo, non più da opposizione”.

Un’apertura che sembra confermare una probabile intesa con la Lega, soprattutto dopo la telefonata di domenica con Matteo Salvini, il quale, già nella prima conferenza stampa successiva al voto, aveva invece sottolineato con forza l’impossibilità di un dialogo con il MoVimento 5 Stelle. I primi accordi, intanto, stanno per giungere sulle presidenze delle Camere, con quella di Montecitorio da destinarsi ai pentastellati e quella di Palazzo Madama alla Lega. Accordi nei quali persiste però il secco “no” del M5S, come ribadito da Di Maio nella prima riunione con i Senatori, a candidati condannati o sotto processo.

Per quanto riguarda l’imminente legislatura, invece, sono ancora molti gli interrogativi, considerando anche che c’è stata la prima apertura del Partito Democratico a un governo di scopo. “Non c'è una spartizione di poltrone, il nostro compito è di sostenere le persone più credibili”, dice il portavoce del Pd Matteo Richetti, che parla quindi di un possibile “esecutivo di scopo su pochi punti”.

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