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‘Ritornare alle tradizioni del passato per migliorare il presente’

Le parole dell’etno-antropologa Adriana Gandolfi sull'esperienza di Carmelina

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“Mio padre diceva che le mucche sono come le rondini, quando hanno bisogno di migrare occorre seguirle. Sono loro che conoscono il tragitto da fare”.

A raccontare l’aneddoto è stata Carmelina Colantonio, una donna dell’oggi che conserva e rispetta le tradizioni del passato, tramandate tra le generazioni della sua famiglia di transumanti.

L’evento “Le Rondini di terra: le 300 mucche di Carmelina”, organizzato dall’Università delle Tre Età di Vasto, è stata l’occasione per ascoltare le storie di una delle pochissime rappresentanti del cosiddetto gentil sesso che ancora oggi ripercorre le strade del tratturo al seguito della sua mandria.

“Sono rare le persone che come Carmelina hanno capito che si possono continuare le buone pratiche del passato”.

Con queste parole Adriana Gandolfi, l’esperta di etno-antropologia chiamata a raccontare la transumanza, ha chiosato l’esperienza di Carmelina.

“Adesso – ha continuato la dottoressa - la tradizione deve diventare fonte di rinnovamento, unendo i nuovi saperi a quelli antichi, non solo per non farli morire, ma per imparare ad evolversi nel rispetto della natura.  Il progresso non implica necessariamente il miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo. Pensiamo alle industrie che producono ma inquinano e, quindi, al loro impatto negativo sull’ambiente”.

Il filo conduttore che ha unito l’analisi dell’esperta al vissuto di chi salvaguardia e continua a mettere in pratica questa tradizione risiede nella necessità di cominciare a preservare l’identità di ogni singola regione.

“Noi facciamo questa transumanza - ha detto Carmelina - anche per pungolare i politici. Se io fossi un amministratore sosterrei l’ambiente, le aree montane e rurali, la storia e le antiche tradizioni”.

Il viaggio di Carmelina e delle sue 300 mucche è stato reso immortale negli scatti del giornalista e fotografo Mario Fornasari.

L’esposizione è a disposizione dei visitatori presso il Ristornate “La Transumanza”, fino al periodo pasquale.

 

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