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Addizionale Irpef senza distinzioni: a Vasto la 'flat tax' già c'è

La nota dei consiglieri Carinci e Gallo (Movimento 5 Stelle): "Si svolti per dare vantaggio ai redditi più bassi"

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Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali Dina Carinci e Marco Gallo (Movimento 5 Stelle).

Il programma del centrodestra per le prossime elezioni politiche promette l’introduzione della flat tax al 23% in sostituzione delle attuali aliquote Irpef.

Il Movimento 5 Stelle non è d’accordo con questa proposta che favorirebbe i redditi alti proprio quando la crisi ha comportato un’ulteriore polarizzazione della ricchezza, con i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.
La nostra proposta prevede invece l’estensione della no tax area fino a 10.000 euro (fino a 26.000 euro per chi ha figli) e 3 sole aliquote ridotte rispetto alle attuali in modo da favorire i redditi medio-bassi.

Anche il Pd, a livello nazionale, ha criticato la flat tax in quanto iniqua e dannosa per i redditi più bassi, ma evidentemente, a livello locale, Menna e Lapenna non la pensano così.

A Vasto, infatti, l’addizionale Irpef è al livello massimo dello 0,8% ed è uguale per tutti. Proprio come con la flat tax, ricchi e poveri pagano la stessa aliquota ed inoltre non è previsto alcun limite di esenzione, come invece fatto dalla maggior parte dei Comuni italiani.
Per due anni noi portavoce del M5S in Consiglio comunale abbiamo presentato emendamenti al bilancio per introdurre la progressività delle aliquote o almeno un limite di esenzione dall’addizionale Irpef, limite di reddito che la maggior parte dei Comuni ha posto tra i 9.000 ed i 10.000 euro.

L’attuale maggioranza ha sempre bocciato i nostri emendamenti con motivazioni inaccettabili. In particolare il consigliere Lapenna ha avuto modo di dichiarare in Consiglio comunale che il Comune deve aiutare chi non ha lavoro e non chi lavora.

Il M5S è d’accordo nell’aiutare chi non lavora, ed infatti propone il reddito di cittadinanza ma, a differenza di Lapenna, ritiene che l’aiuto debba provenire dai redditi medio-alti e non già da chi lavora e, casomai sottopagato, non riesce ad arrivare a fine mese.
E’ assolutamente ridicolo pensare che chi ha un reddito lordo di 700-800 euro al mese debba versare un contributo per la spesa sociale, ed è incredibile che da parte di un’Amministrazione di centrosinistra non vengano accolte istanze mirate ad una più equa ripartizione delle risorse, a vantaggio dei redditi più bassi.
Il nostro dubbio è che questa Amministrazione mantenga sempre posizioni di pregiudizio verso le proposte provenienti dalle opposizioni, anche quando tali proposte sono di semplice buonsenso e magari coerenti con la linea politica del Pd e con quanto fatto in tanti altri comuni da amministrazioni di centro-sinistra. Se il problema è questo, durante il Consiglio comunale in cui si discuterà il Bilancio di previsione per l’anno 2018, rinunceremo a presentare emendamenti sull’addizionale Irpef, a condizione che sia la stessa maggioranza ad emendare il bilancio introducendo elementi di progressività dell’imposta. Saremo ben lieti di votare a favore!

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