La politica del “cippa lippa”. Non c’è che dire: suona bene.
Due parole facili facili, dal sapore sapido e allusivo: vuoi vedere che sta tutto qui il segreto risolutivo della vita pubblica vastese, che da mesi, se non da qualche anno, si avvita attorno alle lotte intestine nel Partito Democratico di casa nostra?
La felicissima espressione, plastica direbbe un acuto osservatore della cosa pubblica locale, salta fuori in queste ore da un acceso scambio di vedute a suon di post. Sfidanti: Angelo Pollutri, presidente della Cerella Autoservizi, nonché membro di staff del sindaco di Vasto e Maria Amato, per cinque anni a Montecitorio e giunta adesso a fine corsa. Con una bisaccia di cose buone, dice, fatte per l’Italia tutta. Sì, ma per il collegio? Dove sono le strade e tutto quello che, sul territorio, viene percepito e poi pesato dagli elettori?
Ecco, per Pollutri il bilancio concreto della deputata uscente sarebbe pari a zero. Lei, Maria Amato, non ci sta e, passate ai raggi x parole intinte nel veleno, ne contesta i contenuti, meritandosi gli osanna di sostenitori e non. Del resto, domenica sera al Politeama Ruzzi, aspettando Gigino Di Maio, è stato il senatore-cittadino, Gianluca Castaldi, a rendere proprio a Maria l’onore delle armi. Soltanto a lei. Con tanto di convinto battimani del popolo a 5 Stelle. Bucciarelli, da sempre al fianco della Amato, ci aggiunge il consueto carico da novanta e, dando sfogo al suo pensiero, la tira fuori dal cilindro: “La politica del cippa lippa”. Impagabile, magnifico.
Il voto del 4 marzo si avvicina, direte, ancora un po’ di pazienza e poi, chissà, la smetteranno. Poi va a finire però che, fra qualche mese, si tornerà alle urne in anticipo per le regionali. Continueranno, dunque, così? Legittimo, certo, il duro confronto (interno?), non è la prima volta e non sarà l’ultima che a volare in casa propria saranno gli stracci. Oggi nel Pd, ieri a destra, domani, chissà, pure nel Movimento. E così, voto dopo voto, duellando e litigando. L’abbiamo scritto qualche riga sopra: lo chiamano confronto. La politica del “cippa lippa”, suona meglio però. Mille volte meglio.