Sappiamo tutti la grande passione sportiva di Yari Perrotti, sia come responsabile della  Palestra Pegaso, che, prima come atleta, oggi come allenatore, della squadra nazionale italiana di Endurance, la maratona a cavallo. In questa disciplina Yari è stato il primo allenatore atletico e ha già raggiunto ottimi risultati sia con la squadra Senjor che Young Riders.

Per raggiungere migliori risultati  ha insistito con il CT della Nazionale italiana per fare un lavoro di coaching con la squadra, per incrementare la preparazione atletica e mentale del cavaliere di Endurance. La sua proposta è stata accolta positivamente e le scorse settimane è stato chiamato come docente a Bologna presso la federazione italiana sport equestre del Coni, dipartimento Endurance, sport che Yari pratica da più di 20 anni.  I successi ottenuti lo scorso anno, la sua grande esperienza, hanno contribuito a questo risultato.

E’ stata senza dubbio una grande soddisfazione per lui andare al Palazzo del Coni, ed è stato molto emozionante vedere la scritta CONI, la bandiera dell’Italia e i cerchi delle olimpiadi. 

Il  percorso tecnico formativo di due giorni, che oltre a Yari Perrotti ha coinvolto anche Veterinari e il CT della Nazionale, è stato rivolto ai tecnici federali, cioè coloro che gestiscono i circoli ippici e rilasciano la patente agli atleti per le competizioni. La sua attività formativa nuova e molto innovativa, ha riscontrato molto interesse da parte di tutti.

I prossimi impegni di Yari come allenatore nazionale ci saranno da Aprile con vari incontri e poi parte la selezione della squadra nazionale sia dei Senjor che dei Young Riders.  Due le gare importanti del 2018 che vedono impegnato Yari come allenatore della nazionale: il campionato Europeo Young Riders che si svolgerà a Luglio a Pisa e la grandissima tappa World Equestrian Games che avrà come sede il Nord Carolina USA a settembre.

Dice Yari che questo successo come docente Coni è frutto della sua grande esperienza , dei tanti sacrifici che ha fatto, dell’impegno costante che ha messo. Ma non poteva pensare di arrivare dove è arrivato. I sogni a volte sono più piccoli di ciò che si può ottenere.