Il 27 dicembre 1947 il Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, promulga la Costituzione della Repubblica italiana che si compone di 139 articoli e 18 disposizioni finali e transitorie.
Il 27 dicembre 2017 la legge fondamentale che regola la vita degli italiani compie 70 anni. Molti sono stati i tentativi per abbatterla in questi lunghi anni, ultimo il tentativo della riforma Boschi – Renzi che ha visto gli italiani bocciarla in modo clamoroso, recandosi alle urne il 4 dicembre 2016 e sconfiggendo la idea di ridurre la sovranità politica italiana a favore di istituzioni estere che hanno colossali interessi in Italia. In definitiva Renzi e la sua corte di miracolati voleva bloccare ogni intervento economico pubblico e consegnare il paese al mercato e ai gruppi finanziari stranieri.
Ma chi veramente nella storia italiana può essere definito il padre fondatore e architetto di questa carta dei diritti e dei doveri nata dalla resistenza e dalla lotta al Fascismo, così avviando un processo democratico repubblicano e civile, se non un grande pensatore cattolico e progressista come Giuseppe Dossetti?; il quale mai appare nelle oleografiche rappresentazioni retoriche, ma che nell’incontro con il politico comunista Palmiro Togliatti, con Terracini, Moro, Lelio Basso, La Pira, insomma con i padri costituenti raggruppati nei partiti, non solo elabora la carta fondamentale dei diritti, La Costituzione, ma incentra sul Lavoro, articolo 1, il fondamento umano e civile, che recita: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. E tornando ai fatti accaduti in Parlamento in questi giorni in cui si sarebbe dovuto discutere della legge della cittadinanza, si dimostra il bassissimo livello culturale, intellettuale, morale della classe politica, che per ignavia e codardia o calcoli bassi politici fanno mancare il numero legale per poter procedere, contravvenendo alla Carta Costituzionale che articolo 3 recita: “ Tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Voglio sperare che al di fuori di ogni retorica i nostri amministratori comunali, tutti, vogliano con una cerimonia ufficiale essere presenti, per ricordare ai vastesi che la Costituzione nasce dalla tragedia dei 6 anni della seconda guerra mondiale, che ha visto oltre 60 milioni di morti; che ha visto un mutamento enorme nella geografia europea e mondiale; che ha visto due blocchi contrapposti, quello sovietico e quello occidentale; che ha visto nel campo culturale la sconfitta della cultura romantica; che ha visto la costruzione della bomba atomica e lo sviluppo di sempre nuove tecnologie, e. tutte le conseguenze in termini di morti in Italia tra militari e popolazione civile. Sarebbe il caso di cominciare a riflettere contro ogni retorica.
Ivo Menna Ambientalista e responsabile ONA osservatorio nazionale amianto