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TRA SVILUPPO TURISTICO E DIFESA DELL'AMBIENTE: ''PORTA NUOVA'' SOLLEVA IL 'CASO'

della redazione
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In un sito di interesse comunitario, quello di Vasto Marina, ''minacciato da infrastrutture turistiche'' (secondo il Ministero dell'Ambiente) viene finanziato (costo: 1 milione 400mila euro) un ''Progetto per la rinaturalizza-zione delle dune di Vasto'', e quasi contemporaneamente, proprio a ridosso, si approva un altro progetto (costo: 10 milioni di euro) per la costruzione di un villaggio turistico per 100 unità immobiliari con annessi parcheggio, piscina, albergo, ristorante e centro benessere. La contraddizione nei progetti viene rilevata dall'associazione civica ''Porta Nuova'' di Vasto che ha diramato un dettagliato comunicato stampa sulla questione. Scrivono i responsabili di ''Porta Nuova'': ''Lo scorso 12 luglio il Consiglio Comunale di Vasto ha approvato, per 14 voti contro 9, la delibera relativa al 'Piano Particolareggiato di iniziativa privata in località San Tommaso', presentato dalla ditta Molino. A favore hanno votato, oltre ai consi-glieri di maggioranza presenti, i consiglieri della Nuova Democrazia Cristiana Olivieri, Bischia e Litterio. Contraria tutta l'opposizione. Si è astenuto il consigliere Ritucci. Il progetto prevede, su una superficie di 25 ettari circa posta di fronte al Palace Hotel, la costruzione di un un villaggio turistico a due passi dal mare. L'area sulla quale dovrebbe sorgere il centro turistico - continua la nota - è divenuta edificabile a seguito dell'ultimo Prg (prima vi sorgeva un pioppeto). Adiacente ad essa è un terreno di proprietà della medesima ditta che verrà utilizzato per la costruzione di un ampio parcheggio''. L'antistante litorale sabbioso è proprio la zona riconosciuta come Sito di Interesse Comunitaria, così descritto: ''Il sito rappresenta uno dei rari tratti costieri abruzzesi che ha mantenuto formazioni vegetali dunali ed interdunali. La residualità delle fitocenosi e delle entità vegetali, rare ed in pericolo di estinzione, conferisce al sito un elevato valore ambientale. All'inte-resse paesaggistico si somma quello educativo e didattico. Il sito è fortemente vulnerabile perché minacciato da infrastrutture turistiche, ruderalizzazione della vegetazione e viabilità''. Ed è probabilmente per questo che la Regione Abruzzo - cui cui la legge affida la cura e la sorveglianza dei SIC ricadenti nel suo ambito - insieme alla Provincia di Chieti e ai Comuni di Vasto e San Salvo, ha affidato all'Istituto Nazionale per la Forestazione Ambientale la redazione e l'attuazione di un Progetto per la rinaturalizzazione delle dune di Vasto. Il progetto, del costo di 1 milione 400mila euro, è stato presentato a Vasto il 15 Novembre 2004 (esattamente una settimana prima della presentazione dell'istanza della ditta Molino) alla presenza, tra gli altri, dell'allora assessore regionale al Turismo e all'Ambiente, Desiati, dell'assessore provinciale al Turismo, Lapenna, del sindaco di San Salvo, Marchese, dell'assessore alla Pianificazione Territoriale del Comune di Vasto, Giangiacomo. ''L'autorizzazione alla costruzione di un centro turistico di quelle dimensioni, e in quella posizione, sembra dunque rappresentare, dal punto di vista della conservazione del sito - sottolineano all'associazione 'Porta Nuova' - una serissima minaccia. Si può, certo, preferire alla tutela delle dune uno sviluppo turistico intensivo. Anche questa è una scelta legittima, e non saremo noi qui a criticarla. Ma, in questo caso, non si investirà contem-poraneamente denaro pubblico in un progetto per la rinaturalizzazione delle dune... Può darsi che vi sia qualche incongruenza. Viene spontaneo allora chiedersi quale motivazione sia stata addotta in Consiglio comunale. Si va a consultare lo stenografico del 12 Luglio e si fanno alcune scoperte sorprendenti. Si scopre che: la delibera approvata non contiene alcun riferimento né al SIC né al Progetto per la rinatu-ralizzazione delle dune. Erano presenti 23 consiglieri comunali, più 6 assessori, più il sindaco. Di essi non uno, neppure per inciso, ha ritenuto di far rilevare il fatto - non proprio secondario - che si stava decidendo su un impianto interessante da vicino un Sito di Interesse Comunitario. Quanto al progetto di rinaturalizzazione delle dune (presentato al pubblico, lo ricordiamo, 7 mesi prima): la sua esistenza non è stata rilevata da nessuno nel corso dell'intero dibattito consiliare. Contrariamente a quanto divulgato dai giornali, tutti i consiglieri intervenuti con dichiarazioni di voto, sia di maggioranza che di opposizione, si sono dichiarati a favore del Piano Particolareggiato. Il voto contrario alla delibera, da parte dell'opposizione di centrosinistra, deriva dalla contrarietà di questa all'applicazione dell'art. 72 delle Norme tecniche d'attuazione al Prg. Da allora di tutta la questione nessuno ha parlato più''. Conclusioni: in tutte e tre le tappe di questa strana vicenda - rimarcano da ''Porta Nuova'' la maggioranza e l'opposizione hanno adottato il medesimo comportamento. Entrambe hanno sostenuto entusiasticamente il Progetto per la rinaturalizzazione delle dune; entrambe si sono dichiarate favorevoli al Piano Particolareggiato presentato dall'impresa Molino; entrambe infine hanno taciuto su questioni essenziali nel corso del Consiglio comunale. ''A noi ciò che abbiamo narrato appare grave. Perché si dimostra in questa vicenda - tanto da parte della maggioranza che dell'opposizione - o un'insipienza davvero fuori dal comune, o un'intenzione perseguita ma non dichiarata. Decida il lettore l'ipotesi che a suo avviso più si adatta al caso''.
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