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Emodinamica a Vasto: 'percorso' che continua, ma con un divorzio consumato

Aloè-Amato, 'fine dell'idillio'. E l'assessore regionale alla Sanità arriva in Comune per parlare del progetto: i numeri, per adesso, non ci sono

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C’eravamo tanto... Amato.

Sì, avete letto bene, l’errore è voluto. Serve a rendere meglio l’idea del divorzio tra Ugo Aloè e la deputata dem di Vasto, Maria Amato, che, dalla scorsa primavera, hanno condotto fianco a fianco la battaglia per la sala emodinamica all’ospedale di Vasto, raccogliendo allo scopo 17 mila firme.

Un successo clamoroso, forse insperato all’inizio, maturato in maniera trasversale. Uomini e donne di tutte le idee e partiti, di ogni categoria sociale, hanno sottoscritto l’iniziativa in maniera convinta: ne valeva la pena perché a favore di tutto il territorio. Un segnale fortissimo, questo, per il Palazzo, che se n’è accorto. In municipio, questa mattina, lo strappo. Clamoroso.

E’ stato proprio Aloè, pur senza citarla, a mettere fine al sodalizio con la deputata: “Ho fatto un grosso errore – ha detto il medico in pensione – aver coinvolto la politica”. Seduto tra i banchi della giunta, accanto al sindaco di Vasto, Francesco Menna, poco più in là l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, Aloè ha confermato quel che già da giorni si leggeva tra le righe dei suoi post sui social: stop, fine dell’idillio, ognuno per la sua strada, è solo Paolucci, adesso, l’interlocutore nel sogno chiamato emodinamica. Così, se fino a poco tempo fa era proprio Aloè a lamentare il silenzio dell’amministrazione comunale di Vasto, che si è ben guardata dal sostenere l’iniziativa, è stato il promotore della mobilitazione popolare a dire, in sostanza, di essersi sbagliato, di aver fatto un grosso errore. Musica per le orecchie del sindaco di Vasto, che poco prima, per restare in tema, aveva definito alcuni suoi oppositori, parsi più interni che esterni, “barellieri dell’odio”.

Ha incassato il risultato pure lui, Paolucci, che ha sfilato Aloè dall’abbraccio con Maria.

L’incontro di oggi in municipio ha detto un’altra cosa: Antonio Boschetti si riprende la scena. Basta regia occulta, stop alla tela politica tessuta dietro le quinte, finiti i tempi cupi del processo Sanitopoli: il consigliere comunale dem di San Salvo è pronto a rimetterci la faccia. Dell’emodinamica ha rivendicato la primogenitura, dieci anni fa, firmando l’emendamento al piano sanitario quando era alla Regione: “Ce n’è traccia persino in una intercettazione – ha detto – quando al telefono me ne rallegravo con il segretario dell’assessore Bernardo Mazzocca (Angelo Bucciarelli). Ah, dimenticavo: l’emodinamica. “Si può fare - ha detto Paolucci - meglio se assieme al Molise. I numeri attuali non la giustificano, ma, qualora non arrivasse l’intesa con la regione vicina, cominciamo a installare l’angiografo e a portare medici bravi in grado di garantire conoscenze, sicurezza al cittadino e qualità della prestazione. Il mandato all’agenzia regionale c’è”.

Le 17 mila firme sono in cassaforte, ormai e la mina Amato, di fatto, è disinnescata. A meno che Maria non trovi la forza politica di reagire: grinta e determinazione, come nel calcio direbbe il mister, non le fanno difetto.

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