Sei consiglieri di minoranza dicono la loro sull'ordinanza antiaccattonaggio varata dall'Amministrazione Menna recentemente.
"Con una conferenza stampa improvvisata e lacrimevole, l'Amministrazione Menna, con l'ausilio di un delegato dell'onnipresente e onnipotente consorzio Matrix - scrivono in una nota Davide D'Alessandro, Alessandro d'Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani - ha varato una ordinanza contro l'accattonaggio molesto. Niente male, si direbbe. Il problema è che si tratta della stessa Amministrazione che mesi fa ha varato l’adesione al progetto Sprar, aprendo le porte della nostra Vasto a un ulteriore flusso di migranti in cambio di fumose promesse di riduzione del numero complessivo di migranti presenti in città, da parte della Prefettura.
Abbiamo denunciato allora, in un Consiglio comunale convocato dal centrodestra e dai movimenti civici, il business “facile”, troppo “facile”, delle cooperative, che si celava dietro la parola "accoglienza"; non possiamo non denunciare adesso l’ennesima contraddizione di Menna e compagni. Mentre le piazze, i parcheggi e i supermercati di Vasto brulicano di accattoni di ogni tipo, il sindaco delle porte spalancate si accorge che esiste un problema accattonaggio e lo denuncia con quella dose di sindrome renziana che ormai si è impossessata di lui. La situazione è paradossale, altri aggettivi non ce ne sono.
Invitiamo tutti i cittadini di Vasto e tutti i turisti, che vagano per la città semideserta, a denunciare prontamente gli accattoni di ogni etnia e di ogni cittadinanza alle forze dell'ordine che Menna ha comunicato di aver allertato, e a chiedere una pronta esecuzione dei dettami dell'ordinanza sindacale. Compresa la multa, l'allontanamento del soggetto molesto e la confisca del ricavato. Temiamo che chi farà le denunce, come sempre, si troverà di fronte all'ennesimo bluff annunciato in pompa magna da chi, da undici anni, fa soltanto danno alla nostra città con le proprie politiche migratorie sciagurate e interessate".