Un lungo serpente d’asfalto all’apparenza placido, ma pronto a fagocitare il pedone al suo minimo errore. Ecco come si presenta la Circonvallazione Histoniense a coloro che decidono di percorrerla o attraversarla a piedi o, loro malgrado, a bordo di una carrozzella.
I rischi maggiori della principale arteria stradale vastese, infatti, risiedono soprattutto nelle sue strisce pedonali, sostanzialmente invisibili in molti dei 21 punti di attraversamento che vanno da viale Perth alla rotonda di via Incoronata e corso Mazzini. Tra questi, soltanto quello che permette l’accesso in via Dante G. Rossetti potrebbe passare l’esame di visibilità (anche se con una sufficienza stiracchiata), mentre tutti gli altri sarebbero bocciati senza appello a causa delle strisce totalmente consumate dall’ininterrotto passaggio dei veicoli. Conseguentemente, risultano lampanti i gravi rischi corsi dai pedoni, i quali sono costretti ad attraversare la pericolosa strada su linee quasi immaginarie e ad affrontare gli automobilisti che sopraggiungono a forte velocità, spesso incolpevolmente ignari della “presenza” delle stesse strisce.
Ma è l’intera segnaletica stradale orizzontale a risultare quasi inesistente, soprattutto in punti nevralgici come la rotonda di Sant’Onofrio e l’incrocio semaforico di viale Paul Harris, dove l’invisibilità di strisce pedonali, corsie di immissione e linee d’arresto obbliga automobilisti e pedoni ad affidarsi rispettivamente alle armi dell’intuito e del coraggio. Lo stesso dicasi per la segnaletica verticale, dato che i cartelli che indicano l’attraversamento pedonale sono presenti soltanto in pochissimi punti della circonvallazione.
A completare un quadro non propriamente idilliaco, si aggiungono poi le numerosissime barriere architettoniche, praticamente infinite. Un disabile che volesse percorrere brevi o lunghi tratti della circonvallazione in carrozzella, infatti, dovrebbe decisamente desistere dai suoi legittimi propositi: se, ad esempio, riuscisse a recarsi alla rotonda di Sant’Onofrio, si imbatterebbe nella totale assenza di scivoli e attraversamenti pedonali nella zona tra via del Giglio e via Madonna dell’Asilo e in marciapiedi devastati come quello davanti al negozio di elettronica; dopodiché, se riuscisse ad arrivare alla rotonda di via Valloncello, sarebbe costretto a un inspiegabile dietrofront per la mancanza totale di attraversamenti e marciapiedi (in realtà potrebbe attraversare solo per recarsi al distributore di benzina, da dove non potrebbe proseguire né in direzione nord né in direzione sud).
Questo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, come sia sempre più difficile considerare la Circonvallazione Histoniense soltanto come un’importante arteria extraurbana a scorrimento veloce e finalizzata esclusivamente a snellire la notevole mole di traffico cittadino. Questa strada, infatti, da anni può equipararsi per funzionalità e contesto a corso Mazzini e corso Garibaldi, poiché risulta inglobata in un ambiente ormai totalmente urbano e nient’affatto periferico, quale era invece ai tempi della sua ideazione e realizzazione.
Un contesto che, soprattutto negli ultimi anni, è stato quindi arricchito dalla costruzione di complessi residenziali e importanti attività commerciali (su tutte, i due supermercati e il distributore di benzina situato davanti a uno di questi), che hanno aumentato drasticamente il già consistente traffico di automobili e pedoni. Per questo motivo, è diventato difficile tenere il conto degli incidenti tra veicoli e degli investimenti di coloro che la attraversano a piedi, spesso gravissimi, che sono quasi all’ordine del giorno.
La soluzione più facile e anche più urgente non solo per arginare l’accadimento di questi tristi fenomeni, ma anche per tornare a rispettare doverosamente il codice della strada, sarebbe quella di ritinteggiare completamente la segnaletica orizzontale stradale: chissà che il Comune non decida di farci un pensierino, dopo un lunghissimo periodo di totale e imperdonabile menefreghismo.