“La bimba già annaspava tra le onde e, vedendola in difficoltà, mi sono tuffato e l’ho riportata a riva. Tutto qua”.
Lui, Antonio Menicucci, 60 anni, operaio vastese alla Robotec di Gissi minimizza, ma quando è tornato sulla spiaggia con Aurora in braccio, 7 anni, sana e salva, il battimani è partito spontaneo e convinto.
La gioia più grande è stata della mamma della bimba che, col marito, non sapeva più come ringraziare il suo eroe.
“Erano le 8.30 – racconta Menicucci – e come faccio spesso, facevo un giro in macchina sul lungomare Cordella. Sono vastese e, come tanti concittadini, il mare per me è come una malattia, ci vado sempre. Ho notato gente che urlava e quel tanto mi è bastato per capire: ho guardato in acqua e c’era la piccola che si dimenava tra le onde, dov’era finita per riprendersi il pallone trascinato via dalla corrente. Giusto il tempo di togliermi i panni di dosso e mi sono tuffato: Aurora aveva già bevuto, l’ho afferrata e l’ho riportata a riva. E’ vero – quasi si schermisce – è partito qualche applauso e mi ha fatto piacere, ma il premio più grande, per me, è stato quello di aver forse evitato una tragedia. Dico che, da lassù, è stato il Padreterno a farmi trovare al posto giusto al momento giusto. Io, in spiaggia, vado al Lido Acapulco, dall’altra parte dell’arenile e questo mi fa pensare che Dio esiste”.
E’ stato Luigi D’Adamo, un maresciallo dell’Aeronautica in pensione, testimone del drammatico salvataggio della bimba, sul tratto di spiaggia libera di fronte alla Bagnante, a segnalare l’episodio. Antonio Menicucci è una sorta di eroe, altruista e pronto ad aiutare il prossimo: due anni fa aveva salvato due bambini dall’annegamento quando, sfuggiti al controllo dei nonni, stavano sparendo tra le onde, mentre a Vasto, davanti alle poste centrali, l’anno scorso, bloccò uno scippatore che aveva appena sottratto 1.200 euro a una coppia di pensionati.